Il Re che venne dal mare
Ma i 20 settembre le votazioni non erano un babàu?
Eterogenesi di inni e canti: Giovinezza...
Messe sull'Appia...
Dimenticare Porta Pia?
Governo di “okkupazione”
L'interrogativo
è antico: il Paese è migliore di chi lo rappresenta o viceversa? Si
stava meglio quando si stava peggio? Per uscire dal dubbio, giova
confrontare lo spettacolo offerto da tanti parlamentari odierni con
quelli del buon tempo antico. Non è patetica nostalgia da laudatores
temporis acti, una fuga nel passato per eludere i mutamenti
intervenuti negli anni recenti, la loro presunta necessità (o fatalità)
e così sottrarsi all'obbligo di fare i conti col divenire. La domanda è
un'altra: come mai in tempi neppure tanto remoti e in circostanze
niente affatto facili, l'Italia ebbe una dirigenza di statura europea,
invidiabile per preparazione, dedizione e onestà personale?
Quando Napoleone ruppe l'incantesimo
I collegi nominali, vivaio di classe dirigente
Tra
i molti primati, l'Italia vanta due tra le carte costituzionali più
“belle”: quelle della Repubblica Romana (1849) e della Reggenza del
Carnaro (1920). Entrambe rimasero inattuate. La prima, dibattuta dal 17
aprile al 3 luglio 1849, fu approvata dall'Assemblea costituente mentre
la Repubblica romana agonizzava. È un capolavoro di sintesi e di
chiarezza. Tra i suoi capisaldi afferma che la sovranità è per diritto
eterno del popolo; il principio democratico ha per regola
l'uguaglianza, la libertà, la fraternità” (non la fratellanza); la
repubblica considera tutti i popoli come fratelli, rispetta ogni
nazionalità, propugna l'italianità. In un'Europa che ancora
discriminava i cittadini sulla base delle loro fedi, stabilì che “dalla
credenza religiosa non dipende l'esercizio dei diritti civili e
politici”.
La
Santa Sede smentisce il socialista spagnolo Pedro Sánchez. Il capo del
governo rosso-viola l'8 luglio aveva dichiarato che “nella vicenda del
corpo (sic!) di Franco” era stato aiutato dal Vaticano a superare
l'opposizione della comunità benedettina del Valle de los Caídos,
“contrarissima all'esumazione” delle spoglie del Caudillo.
eri e oggi
Presto cadono le foglie per l'inconcludenza del Governo
Il governo del plin-plin
Giolitti: spegnere l'incendio...
Questo
governo “uccide l'uomo morto”. Ha inflitto un colpo fatale alla Scuola,
già agonizzante, sia la pubblica sia la paritaria. Non muore la Scuola
di questo o quel partito. Con la Scuola muore l'Italia. Segniamo “nigro
lapillo” i nomi dei due “esecutori”: Giuseppe Conte, presidente del
Consiglio dei ministri; Lucia Azzolina, ministro della Pubblica
istruzione.
La vera emergenza è “lo Stato in Emergenza”
Scambio alla pari...
I tre dell'Ave Maria...: Azzolina, Ascani, De Cristofaro
L'“Europa” non risorgerà perché non esiste
La debolezza dell'Unione Europea rispecchia i suoi membri
Parole e fatti...
200° della nascita di Vittorio Emanuele II
“Per grazia di Dio e per volontà della Nazione”
Da Residenze Sabaude a Residenze Reali Piemonte...
Luigi Cadorna. Chi era costui...?