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Eventi

              
     

A VAUDA CANAVESE TRA STORIA LOCALE ED ETA’ GIOLITTIANA  

Didascalia

Nella giornata del 13 agosto 2023 presso la piazza San Nicolao  di Vauda Canavese sono stati inaugurati i pannelli esplicativi promossi da Valentino Vallino e dai coniugi Mario ed Elisa ed installati grazie alle sensibilità del sindaco Alessandro Fiorio e dell’Amministrazione Comunale. Il divulgatore Alessandro Mella, presidente onorario ASSGG, è stato invitato quale oratore dell’evento. Tema dell’intervento i personaggi chiave della comunità come don Castagneri, l’ing. De Stefanis che fu attento benefattore del paese ed in contatto con l’on. Rastelli e Giovanni Giolitti, ed il maggiore Castagneri medaglia d’oro al valore militare. Nell’intervento Mella (reduce d’una difficile operazione cardiochirurgica ed ancora in piena convalescenza) ha anche parlato dell’età giolittiana come d’una fase importantissima della storia nazionale per spirito riformista e per capacità di andare oltre al progresso tecnologico grazie ad una viva attenzione al progresso umano e sociale con infrastrutture, opere benefiche e di assistenza, alfabetizzazione e molto altro ancora. Temi ampliamente trattati nei numerosi scritti del direttore ASSGG Aldo A. Mola.


AD ALESSANDRO MELLA LAUREA HONORIS CAUSA

Il presidente della ASSGG, prof. Gianni Rabbia, il Socio d'Onore prof. avv. Tito Lucrezio Rizzo e il direttore prof. Aldo A. Mola sono lieti di annunciare che al Presidente Onorario del nostro Sodalizio cav. Alessandro Mella è stato conferito l’ambito riconoscimento della Laurea Honoris Causa in Scienze Umanitarie da parte della Ruggero II University (Florida - Usa).  
Tutti gli associati e gli amici della ASSGG e i partecipanti ai convegni e alle iniziative promosse dal sodalizio si uniscono al plauso per questa bella notizia.

Nella foto il Presidente onorario ASSGG Alessandro Mella con il Direttore scientifico Aldo A. Mola durante l'ultimo convegno a Vicoforte.Alessandro Mella ed Aldo A. Mola

 


AD ALDO MOLA IL PREMIO SEMERIA ALLA CARRIERA
di Carlo Sburlati

MOLA_2022__PREMIO_SEMERIA_ALLA_CARRIERA  “Premio bagnato, premio fortunato”. Domenica pomeriggio, presenti il prefetto, il presidente del Tribunale di Imperia, l'assessore alla Cultura del Comune, autorità e un folto pubblico nel Teatro del Casinò Municipale di Sanremo sono stati consegnati i Premi intitolati ad Antonio Semeria, che rilanciò i prestigiosi Martedì Letterari ideati da Luigi Pastonchi. Con votazione segreta la Giuria popolare ha decretato il vincitore del concorso riservato a opere letterarie e saggistiche. Il volume “Geografie al collasso” di Matteo Meschiari è prevalso per un voto su “Il caso Marylin” di Luciano Mecacci e per poco su “Sudamerica ferita” di Maurizio Grandi. I componenti della giuria scientifica (Matteo Moraglia, Marino Magliani, Carlo Sburlati) si sono alternati a Marzia Taruffi, responsabile dei Martedì Letterari e vincitrice del Premio Acqui Edito/inedito con “Il podestà ed Esterina”. Targhe e attestati sono stati conferiti  ai molti autori di opere che attestano la vivacità culturale del Ponente Ligure. 
  Con magistrale professionalità Mauro Mazza, che fa parte dell'Albo d'Onore del Premio con Gennaro Sangiuliano, Giordano Bruno Guerri, Marcello Veneziani e un ventaglio di studiosi di alto pregio, ha dialogato con tutti i vincitori, in specie con Pierfrancesco Pingitore, Maestro della cinematografia e del teatro, insignito del Trofeo Casinò di Sanremo 2022 per l'opera “Confessioni spudorate”, percorsa da una vena autobiografica.  
   Il Premio Città di Sanremo “alla carriera” è stato conferito allo storico Aldo Alessandro Mola, collaboratore di “il Giornale”, che recentemente ha proposto in edicola due sue opere: “Monarchia o repubblica? Quel 2 giugno 1946” e la biografia di Vittorio Emanuele III. Cuneese, classe 1943, dal 1980 Mola è Medaglia d'Oro per la Scuola e la Cultura. Con la Principessa Maria Gabriella di Savoia ha promosso la traslazione delle Salme di Vittorio Emanuele III e della regina Elena dall'estero al Santuario-Basilica di Vicoforte. Da un quarto di secolo è ospite dei Martedì Letterari di Sanremo.
    In dialogo con Mauro Mazza,  Mola ha espresso preoccupazione per il futuro della storiografia in Italia. Anzitutto aumentano le difficoltà di accesso agli archivi pubblici, anche per carenza di personale. Da un ventennio incombono leggi “sulla Memoria” che impongono una visione capovolta del passato. In Spagna imperversa la legge sulla “Memoria democratica”, ideologica e faziosa. In Italia vengono eretti steccati per separare i temi ammessi e raccomandati da quelli sconvenienti e sconsigliati. Mentre imperversano libercoli scientificamente irrilevanti, anche nel centenario del 1922, molti studiosi vengono spinti alla autocensura. Imperversa, infine, la cancellazione del passato, secondo la quale l'Europa deve vergognarsi di aver unificato il pianeta con i suoi navigatori, esploratori, geografi, scienziati, antropologi. D'altronde il Trattato costitutivo dell'Unione Europea ha ignorato le radici greco-latine ed ebraico-cristiane della civiltà europea in nome di un generico umanesimo. Se ne scontano ogni giorno le conseguenze. Proprio mentre se ne celebrava il VII centenario della morte, Dante Alighieri è risultato un autore scomodo. Di questo passo verrà vietata la lettura di classici a cominciare da Iliade, Odissea ed Eneide. Persino la Bibbia sarà vietata per la pretesa licenziosità del Cantico dei Cantici e il pessimismo leopardiano dell'Ecclesiaste. L'unificazione dell'Italia è nata dal magistero storiografico. Tocca appunto agli storici odierni far conoscere anche all'estero i 2.500 anni dai quali essa arriva.  
   Con la consegna dei Premi Antonio Semeria al senatore Roberto Menia, a Franco Fasano, Alessandro Mazzerelli, Claudio Littardi, Andrea Gandolfo e altri, ancora una volta la Città di Sanremo si è confermata capitale della Cultura. 

 Carlo Sburlati           


Vicoforte, La crisi politica italiana del 1922A Vicoforte un convegno di studi sulla “Crisi politica italiana del 1922”
Sabato 1 ottobre, presso la Casa di Spiritualità Regina Montis Regalis di Vicoforte (CN), si è tenuto il convegno organizzato dall’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti in sintonia con diverse associazioni e realtà culturali tra le quali l’Associazione di Studi sul Saluzzese, il Gruppo Croce Bianca di Torino, la Consulta dei Senatori del Regno ed altre. Il convegno, inoltre, si è tenuto con l’egida del Comando Militare Esercito Piemonte, del Centro Studi Piemontesi, dell'Istituto per la storia del Risorgimento, com. di Cuneo, del Gruppo Croce Bianca (Torino), dell'Istituto di Studi Politici Giorgio Galli (Milano), dell'UniTre Piemonte, dell'Annuario della Nobiltà Italiana, del Comune di Torre San Giorgio, dell'Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella e dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli). Ha curato l’organizzazione del convegno il direttore scientifico dell'ASSGG Aldo A. Mola.
Il tema scelto è stato la “Crisi politica del 1922” al fine di analizzare, nel centenario dei fatti, gli eventi che culminarono con il governo di coalizione, presieduto da Benito Mussolini, dell’ottobre di quell’anno tormentoso.
La mattinata si è cominciata nel Santuario, con l’omaggio reso alle are del Re Soldato, Vittorio Emanuele III, e della Regina Elena, con una corona d'alloro deposta a nome di S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia e della Consulta dei Senatori del Regno, e con un omaggio floreale alle tombe reali che lo storico Giulio Vignoli ha recato per conto di S.A.R. la Principessa Maria Beatrice di Savoia.
Al termine della cerimonia, i relatori ed il pubblico si sono ritrovati nell’Aula Beata Paola dell'attigua Casa Regina Montis Regali dove è cominciato il convegno di studi.
Ha aperto i lavori il cav. Alessandro Mella il quale ha introdotto i temi del giorno, letto i messaggi di saluto pervenuti e successivamente ha comunicato di aver lasciato la titolarità della presidenza ASSGG, per motivi di salute, al prof. Gianni Rabbia il quale successivamente ha raggiunto i convenuti. Tra i saluti pervenuti quello dell’avv. Izzo per l’Associazione Ex Allievi Nunziatella a nome di Giuseppe Catenacci e quello di Andrea Borella direttore dell’Annuario della Nobiltà Italiana. Entrambe realtà che hanno aderito alla giornata di studio. Ai presenti sono giunti anche, tramite il cav. Giovanni Ruzzier, i saluti di S.A.R. la Duchessa di Savoia vedova Silvia di Savoia e di S.A.R. la Duchessa di Genova Isabella di Savoia.
Subito dopo ha preso la parola Raffaella Canovi la quale ha parlato del tema: Gabriele d'Annunzio iniziato? Dopo questa relazione Tito Lucrezio Rizzo, dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha tratto il tema: Metamorfosi di un regime. A seguire il prof. Mola ha dato lettura della relazione fatta pervenire dal celebre giornalista e storico Dario Fertilio dal titolo: La “Marcia” nei giornali “d'opinione”. Subito dopo Luca G. Manenti, dell’Università di Trieste, ha trattato un tema molto interessante: La Massoneria italiana nella crisi del 1922. Il gen. Antonio Zerrillo, invece, ha parlato del ruolo dell’esercito con la sua relazione dal titolo: Da Vittorio Veneto alla Marcia su Roma: le Forze  Armate e quelle di Polizia nella crisi politica e sociale del Ventidue. Ha chiuso la prima sessione dei lavori il curatore dell’evento Aldo A. Mola con il suo atteso  intervento dal titolo:  Il Re e il “colpo di Stato” di Luigi Facta.
In seguito ad una breve pausa, il cav. Mella ha aperto la sessione pomeridiana con la lettura, da parte di Aldo A. Mola, della relazione di Gianpaolo Ferraioli, Università Campania “Vanvitelli”, assente per motivi di salute, dal titolo: Dall'età liberale al fascismo: continuità e discontinuità nella politica estera. Sono quindi seguite le relazioni di Massimo Nardini e del col. Carlo Cadorna rispettivamente dedicate a “La crisi italiana vista dalla Francia” ed a “Da Diaz a Diaz (1918-1923): quali piani strategici fra  trattati di pace, smobilitazione e riordino delle FF.AA.?”.     
Dopo la lettura dell’intervento di Aldo G. Ricci dal titolo “Il suicidio delle sinistre”, sono seguite la relazione di Gianpaolo Romanato, Università di Padova, dal titolo “I cattolici italiani tra due crisi” e le proiezioni con cui il filmografo Giorgio Sangiorgi ha analizzato “La Marcia per Roma nella  cinematografia italiana”.
Concluse le relazioni in programma sono seguiti alcuni interventi del pubblico in particolare quelli del gen. Giorgio Blais e la commovente testimonianza con cui il gen. Oreste Bovio ha rievocato alcuni episodi di storia familiare legati al ruolo delle forze armate nel 1922. Con un appassionato saluto Paolo Chiarenza ha sollevato alcuni quesiti cui Aldo Mola ha dato pronta risposta.
Il convegno si è quindi concluso in un clima di entusiasmo e con il ripromettersi nuovi incontri per l’anno venturo. 


 

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CENT'ANNI FA L'AVVENTO DEL GOVERNO MUSSOLINI
UN CONVEGNO DI STUDI A VICOFORTE (1 ottobre 2022)


 Convegno di studi a Vicoforte sulla crisi politica del 1922  Il 30 ottobre 1922, al termine di una convulsa crisi politica extraparlamentare, Vittorio Emanuele III incaricò Benito Mussolini di formare il governo, che si insediò in 24 ore. L'Esecutivo comprese tutti i partiti costituzionali: nazionalisti, liberali, demosociali, popolari, il giolittiano Rossi di Montelera e due militari di fiducia del Re, Armando Diaz e Thaon di Revel, e tre fascisti, compreso Mussolini. Nessuno pensò che il nuovo governo fosse l'inizio di un “regime di partito unico” né di una dittatura personale. 
   Quali furono le radici remote e prossime di quella crisi e della sua soluzione? Vittorio Emanuele III decise per paura che i fascisti volessero sostituirlo con suo cugino Emanuele Filiberto duca d'Aosta? O perché l'Esercito non si sarebbe opposto alle “squadre”  capitanate dal “quadrumviri” Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi in marcia verso Roma? A distanza di un secolo tanti interrogativi attendono risposte documentate e convincenti. Perciò se ne parla nel Convegno di studi di sabato 1 ottobre a Vicoforte (Casa Regina Montis Regalis, attigua al Santuario ove dal dicembre 2017 riposano le Salme di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena). Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 si susseguono studiosi di chiara fama sulla scorta di documenti inediti. Con Alessandro Mella e Gianni Rabbia, intervengono Giuseppe Catenacci (Associazione ex Allievi della Nunziatella), Tito Lucrezio Rizzo (La Sapienza, Roma, “Metamorfosi di un regime”), Raffaella Canovi (“D'Annunzio iniziato?”), Dario Fertilio (“I giornali di opinione”), Federico Lucarini (“Salandra e Giolitti”), Luca Manenti (“La Massoneria italiana nel 1922”), gen. Antonio Zerrillo (“Forze Armate e polizia nella crisi”); GianPaolo Ferraioli (“La politica estera tra continuità e discontinuità”), Massimo Nardini (“La crisi italiana vista dalla Francia”), col. Carlo Cadorna (“La strategia dalla Vittoria al governo Mussolini”), Aldo G. Ricci (“Il suicidio delle sinistre”), Gianpaolo Romanato (“I cattolici tra due crisi”).  Giorgio Sangiorgi proietta e commenta filmati d'epoca. Aldo A. Mola spiega perché il vero “golpista” fu Luigi Facta, che rassegnò al re le dimissioni del governo e pretese l'adozione dello stato d'assedio di cui non v'era alcun bisogno perché a favore dell'incarico a  Mussolini si schierarono partiti, forze economiche, la chiesa cattolica e le massonerie.
   Il convegno è promosso da Istituti, Centri studi ed Enti.
La partecipazione è libera sino a esaurimento posti. Per prenotazioni  scrivere a: giovannigiolitticavour@gmail.com. Per ospitalità scrivere a: casaregina@santuariodivicoforte.it. 


La Grande Guerra: Un convegno a Casale Monferrato

La guerra che insanguinò l’Europa tra il 1914 ed il 1918 vide, dal 1915, anche l’Italia tra i suoi protagonisti. Un conflitto terribile che privò il nostro paese di un’intera generazione. Una tragedia sociale nella quale i figli andarono a raggiungere i padri in trincea mentre mogli e madri tentavano, faticosamente, di proteggere quei pochi beni garanzia della popolazione: le imprese, i campi, gli allevamenti e così via. Privati di una forza lavoro difficile da sostituire. In linea i soldati italiani, al netto di casi sporadici inevitabili, furono per lo più soldati di grande valore. Dopo l’ondata emotiva sulle commemorazioni del centenario, di qualche anno fa, i riflettori si sono spenti. Eppure in ogni più piccolo comune d’Italia, perfino nelle frazioni e borgate, si ritrovano le lapidi con i nomi di chi, da quelle trincee, non tornò. A riprova dell’impatto che il conflitto ebbe sull’avvenire del vecchio continente e del nostro paese, genesi di tante tragedie successive. Se ne parlerà a Casale Monferrato il prossimo 4 settembre in occasione del convegno promosso dall’Associazione 11° Fanteria Casale in sinergia con molte altre realtà istituzionali ed associative. L’ASSGG ha volentieri aderito e si parlerà anche del tema “Giolitti, Cadorna ed il Re”, tre figure chiave il cui ruolo fu trascurato dalla storiografia e, proprio per questo, importante e da approfondire. A tutti ci sentiamo di raccomandare la partecipazione. Ricordando sempre che questo retaggio storico ci appartiene, come persone e come comunità. La storia è maestra di vita, sempre.

cav. Alessandro Mella
Pres. On. ASSGG


CONVEGNO DI STUDI A VICOFORTE (9 OTTOBRE 2021)
NEL CENTENARIO DEL MILITE IGNOTO

Vicoforte: convegno nel centenario del Milite IgnotoSabato 9 ottobre 2021 si è svolto a Vicoforte il convegno di studi “Il Re Soldato per il Milite Ignoto. La riscossa della monarchia statutaria, 1919-1921)”, organizzato dalla Consulta dei Senatori del Regno in collaborazione con la Associazione di Studi  Storici Giovanni Giolitti (ASSGG) e l'Associazione di  Studi sul Saluzzese e con l'egida  di Comando Regione Militare Piemonte, Gruppo Croce Bianca (Torino), Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Istituto di Studi Politici e Internazionali Giorgio Galli (Milano), UniTreEdu (Milano) e il Centro Studi Piemontesi. 
    Alle h.10:15 sono state deposte Corone di Alloro alle Tombe di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, recate dalla Consulta (gen. Giorgio Blais e col. Carlo Cadorna) e dal Gruppo Croce Bianca (Carlo M. Braghero e Guido Ornato).
    Dopo il saluto del prof. Gianni Rabbia e del cav. Alessandro Mella, presidente della ASSGG, il convegno è stato aperto dal Messaggio beneaugurante di S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia.
   Presieduta dal presidente onorario della Ass. Nazionale  ex Allievi della Nunziatella, Giuseppe Catenacci, nella sessione mattutina sono intervenuti il col. Carlo Cadorna e i professori GianPaolo Ferraioli, Luca G. Manenti e Aldo A. Mola. Nella sessione pomeridiana, presieduta dal Segretario della Consulta Gianni Stefano Cuttica, sono intervenuti i professori Aldo G. Ricci, Tito Lucrezio Rizzo, Gianpaolo Romanato, il gen. Antonio Zerrillo e il prof. Giorgio Sangiorgi, che ha presentato una suggestiva rassegna di filmati d'epoca sulla Tumulazione del Milite Ignoto e sul viaggio del Re e della Principessa Iolanda in Friuli (maggio 1919).
  Sono poi intervenuti il generale  di divisione alpina Giorgio Blais, componente del Consiglio di Presidenza della Consulta, il dott. Giovanni Flamma, Presidente del Circolo Monarchico "Dante Alighieri - Patto per la Patria", il vicepresidente vicario del Gruppo Croce Bianca, Carlo M. Braghero, e il generale di Corpo d'Armata Oreste Bovio, che ha rievocato il suo incontro con Vittorio Emanuele III.
  Alessandro Mella ha concluso i lavori ringraziando per le adesioni il presidente della Provincia di Cuneo e sindaco di Cuneo, dott. Federico Borgna, il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano e il dottor Andrea Borella, editore dell'Annuario della Nobiltà Italiana  e ha  illustrato gli Atti (di imminente pubblicazione) del Convegno svolto nella stessa sede il 10 ottobre 2020.
   I partecipanti (che hanno empito al limite della capienza la Sala Beata Paola della Casa Regina Montis Regalis di Vicoforte), tra i quali i Colleghi Senatori Piero Astengo, Guido Ornato e Giovanni Ruzzier, accompagnato da Alberto Urizio, Carlo Giovanni Sangiorgi, Presidente "Italiani Monarchici - Patto per la Corona" accompagnato dal consigliere Michele D'Ambrosio, hanno ricevuto in omaggio pubblicazioni promosse dalla ASSGG.
   Gli Atti verranno pubblicati quanto prima.

LA PAGINA DELL'EVENTO CON GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO


UN VOLUME SULL'ETA' GIOLITTIANA AL PRESIDENTE ALBERTO CIRIO
Lunedì 13 settembre, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico in Piemonte a Viù (TO), il presidente ASSGG cav. Alessandro Mella, membro del locale consiglio comunale, ha avuto modo di avere un breve ma importante incontro con il presidente della Regione Piemonte dott. Alberto Cirio. L'occasione è stata propizia per donare al presidente Cirio un volume dedicato all'on. GIovanni Rastelli, ex sindaco di Viù ma soprattutto deputato legatissimo a Giovanni Giolitti nei primi anni del novecento e nel periodo tormentoso che precedette l'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra.
Lunedì 13 settembre, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico in Piemonte a Viù (TO), il presidente ASSGG cav. Alessandro Mella, membro del locale consiglio comunale, ha avuto modo di avere un breve ma importante incontro con il presidente della Regione Piemonte dott. Alberto Cirio. L'occasione è stata propizia per donare al presidente Cirio un volume dedicato all'on. GIovanni Rastelli, ex sindaco di Viù ma soprattutto deputato legatissimo a Giovanni Giolitti nei primi anni del novecento e nel periodo tormentoso che precedette l'ingresso dell'Italia nella Grande Guerra.


L'ASSGG ALLA CERIMONIA DEL PREMIO CAVOUR

Lunedì 20 settembre, anniversario mai abbastanza ricordato della celebre di Porta Pia, si è tenuta presso il Complesso Cavouriano di Santena (TO) la cerimonia annuale del Premio Cavour. Quest'anno la giuria ha ritenuto di volerlo conferire al prof. Romano Prodi, già presidente del consiglio dei ministri, docente universitario ed europeista. Il celebre uomo politico è stato intervistato dal giornalista Giovanni Minoli, già premio Cavour nel 2020, alla presenza di un importante pubblico. In rappresentanza dell'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti hanno partecipato il presidente cav. Alessandro Mella ed il direttore scientifico Prof. Aldo Alessandro Mola. 
Lunedì 20 settembre, anniversario mai abbastanza ricordato della celebre di Porta Pia, si è tenuta presso il Complesso Cavouriano di Santena (TO) la cerimonia annuale del Premio Cavour. Quest'anno la giuria ha ritenuto di volerlo conferire al prof. Romano Prodi, già presidente del consiglio dei ministri, docente universitario ed europeista. Il celebre uomo politico è stato intervistato dal giornalista Giovanni Minoli, già premio Cavour nel 2020, alla presenza di un importante pubblico. In rappresentanza dell'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti hanno partecipato il presidente cav. Alessandro Mella ed il direttore scientifico Prof. Aldo Alessandro Mola. 


 

Sabato 18 Settembre 2021 - Convegno di studi storici a Pinerolo - 1821-2021 I moti nella città della Cavalleria
 
La tomba di Giovanni GiolittiLA CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO E LA ASSGG
RENDONO OMAGGIO A GIOVANNI GIOLITTI   
NELL'ANNIVERSARIO DELLA SUA MORTE


Cavour (TO), 17 luglio 2021.

   In rappresentanza del Consiglio di Presidenza della Consulta dei Senatori del Regno e della Associazione di studi storici Giovanni Giolitti i professori Aldo A. Mola e Giovanni Rabbia hanno reso omaggio alla figura e all'opera del massimo Statista della Nuova Italia sostando in raccoglimento dinnanzi alla sua Tomba nel cimitero di Cavour, ove riposa accanto alla Consorte, Rosa Sobrero, Collaressa della SS. Annunziata.    
    L'ASSGG e la Consulta additano quale esempio attualissimo il magistero politico, morale e civile di Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842-Cavour, 17 luglio 1928). Esso richiama al senso dello Stato, premessa indispensabile per la ricostruzione dell'Italia, assillata dall'incremento del debito pubblico, destinato a gravare nel tempo e a condizionare alla radice la ripresa economico-sociale dell'Italia.
Il Presidente della ASSGG
cav. Alessandro Mella
L'ASSGG A SANTENA PER IL MEMORIALE CAMILLO CAVOUR

Domenica 6 giugno, a Santena (TO), si è tenuta la commemorazione del 160° anniversario della scomparsa di Camillo Benso dei marchesi di Cavour. Più volte ministro e presidente del consiglio, collare dell'Ordine dell'Annunziata, illustre statista. Contestualmente la Fondazione Cavour ha inaugurato il Memoriale Nazionale Cavour voluto e per anni tenacemente propugnato dall'on. Nerio Nesi. Hanno accolto i visitatori il presidente della fondazione Marco Boglione ed il presidente dell'Associazione Amici della Fondazione Cavour Gianni Ghio, accompagnati dal sindaco di Santena. Presenti in rappresentanza del governo il Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone nonché il sindaco di Torino Chiara Appendino. Numerosi altri sindaci, autorità politiche e militari, personalità hanno presenziato. Per l'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti erano presenti il presidente cav. Alessandro Mella ed il direttore scientifico prof. Aldo A. Mola.
Nessun cenno agli altri due Statisti piemontesi per l'Italia: Giovanni Giolitti e Luigi Einaudi.
Aldo Mola alla manifestazione di SantenaIl Sindaco di Torino Chiara Appendino a Santena

Il Ministro Dadone a Santena Alessandro Mella a Santena
 
1861-2021: DALL’UNITÀ D’ITALIA ALL’UNITÀ D’EUROPA
 articolo di Tito Lucrezio Rizzo, pubblicato su L'opinione del 22 marzo 2021


CavourL’Unità d’Italia è stata l’epilogo di un cammino e di un impegno durato mezzo secolo, di cui si resero protagonisti personaggi tra di loro assai diversi per indole, sentire politico, esperienze vissute e cultura, come Mazzini, Cavour e Garibaldi, che ciò nondimeno vennero raffigurati abitualmente insieme – e giustamente, ci sia consentito aggiungere – in quanto a fronte delle diversità di metodo, comune fu il fine da loro perseguito: dare concretezza al sogno di realizzare un solo Stato coltivato da quella popolazione che era sempre stata “Una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor” (Alessandro Manzoni, marzo 1821). 
La rievocazione di quell’evento tanto remoto ormai nel tempo, non ha il valore di una sterile contemplazione retrospettiva di un mondo che non più ci appartiene, ma assume anzi, oggi più che mai, un significato etico e pedagogico di straordinaria importanza ed attualità. Né si tratta di una sorta di commemorazione funebre, bensì – ove ce ne fosse bisogno – della “certificazione di esistenza in vita” di un soggetto, quale la nostra Italia, che prima ancora di costituirsi come entità giuridico- politica, è stata ed è tuttora una realtà morale. Essa appare quale sintesi mirabile di una civiltà, le cui radici risalgono all’età classica, non vulnerata da pregresse sterili evocazioni di immaginifiche realtà ad essa alternative (la Padania), prive di qualsivoglia fondamento storico o sociale.
La ricorrenza del 160esimo anniversario dell’Unità può essere l’occasione privilegiata per una rinascita morale e civile, coerente a quella legge costante della civiltà occidentale onde, ogni qualvolta essa si protende a compiere un balzo avanti, sembra che debba prima ripiegarsi su di sé, risalire alle origini ed approfondire le basi sulle quali si è elevata, fino a recuperare le ragioni del proprio essere e della propria identità: era stato così anche nella “Rinascenza” dell’età medioevale (Giovanni Cassandro, “Lezioni di diritto comune”). [...]

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ZOOM SULLA STORIA: LA MASSONERIA - prof. Aldo A. Mola
 

Proproniamo l'intervista al Prof. Aldo A. Mola, a cura della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia.

UN'OPERA INNOVATIVA DI FRANCO RESSICO
LA BIOGRAFIA DI CARLO CADORNA (1809-1891)


Carlo Cadorna. La vita e l'attività politica (Roma, BastogiLibri, novembre 2020, pp.290), scritta dal novantenne prof. Franco Ressico: un volume  rigoroso, documentato, denso di inediti.  Carlo Cadorna (Pallanza, 1809-Roma, 1891) è stato tra i massimi protagonisti del Risorgimento e dell'unificazione d'Italia. Già vicino a Vincenzo Gioberti (forzatamente esule dal 1833), nel 1848 fu eletto deputato alla Camera del regno di Sardegna dal collegio di Pallanza, che lo confermò sino al 1857. Ministro della Pubblica istruzione nel governo Gioberti e inviato del governo “al campo” alla ripresa della guerra per l'indipendenza, assisté all'abdicazione di Re Carlo Alberto (Novara, 23 marzo 1849). Apprezzato da Camillo Cavour e da Urbano Rattazzi, eletto vicepresidente e presidente della Camera dei deputati, nel 1858 fu nominato senatore. Ministro della Pubblica istruzione (9 novembre 1859) nel governo Cavour sino alle dimissioni del Gran Conte per protesta contro l'armistizio di Villafranca e Consigliere di Stato dal 1859, Cadorna ricoprì incarichi delicati e prestigiosi. 
  Vicepresidente del Senato nel 1865 e prefetto di Torino dopo il trasferimento della capitale a Firenze, ministro per l'Interno nel governo presieduto da Luigi Federico Menabrea (1868) e vicepresidente del Consiglio del contenzioso diplomatico, dall'aprile Cadorna 1869 fu ambasciatore a Londra. Lo rimase sino al 1875, quando venne nominato presidente del Consiglio di Stato. 
  Presidente della Commissione per l'applicazione della legge delle Guarentigie Pontificie e di altre Commissioni di alto rilievo, Cadorna intervenne nella vita pubblica con discorsi in Senato, articoli, saggi e volumi, sino a Religione e politica nei partiti (1890) e a Religione, Diritto, Libertà, vera summa del suo pensiero, pubblicata postuma dal fratello, Raffaele, generale, senatore a sua volta, già comandante del Corpo d'Esercito che il 20 settembre 1870 mise fine al potere temporale pontificio. 
   Sinceramente cattolico nella vita privata e liberale in politica, Cadorna fu tra i massimi artefici della politica ecclesiastica dell'Italia liberale, nel solco della formula di Cavour “libera Chiesa in libero Stato”.   
   A 130 anni dalla sua morte e nel 150° di Porta Pia esce la sua prima biografia: Carlo Cadorna. La vita e l'attività politica (Roma, BastogiLibri, novembre 2020, pp.290), scritta dal novantenne prof. Franco Ressico: un volume  rigoroso, documentato, denso di inediti.  
   
   In linea con i suoi compiti, la Consulta dei Senatori del Regno concorre alla promozione di un'opera che evoca la Famiglia Cadorna, tra i cui componenti si contano tre senatori del Regno (Carlo, suo fratello Raffaele e il nipote  Luigi, Capo di stato maggiore dell'Esercito e Comandante Supremo nella Grande Guerra sino al 9 novembre 1917) e un senatore della Repubblica (Raffaele, figlio di Luigi, comandante del Corpo Volontari della Libertà nel 1944-1945).  
   La figura di Carlo Cadorna, magistralmente esaminata dal prof. Ressico, illumina la complessità del Risorgimento e della costruzione dello Stato, che, grazie a personalità quale la sua, riuscì a superare la difficoltà maggiore: l' astensione politica dei cattolici dall'unità al “Patto Gentiloni” del 1913, approdo della “conciliazione silenziosa”.
Aldo A. Mola

Il volume di Alessandro Mella sull’on. Rastelli a Ciriè
Il volume di Alessandro Mella sull’on. Rastelli a CirièSi è tenuta venerdì 2 ottobre la prima serata degli “Incontri con l’Autore” organizzati dall’associazione culturale “Ars et Labor” con il patrocinio della Città di Ciriè. Presso la Sala Consiliare del Municipio, nel pieno rispetto delle norme per il contenimento del covid 19, si svolta la presentazione del libro “Dalle Valli di Lanzo alla Nuova Italia” di Alessandro Mella. Ha aperto la serata il presidente dell’associazione Barbara Re. L’autore, intervistato dal prof. Giacomo Vaccarino, ha raccontato le vicende del deputato alpigiano a cavallo dell’età giolittiana illustrando quel periodo storico così come fu vissuto nelle Valli di Lanzo. Contestualmente egli ha voluto ringraziare l’associazione e la città per aver riaffermato, con la ripartenza anche della cultura, il primato della vita sulla paura, sul virus e sull’angoscia che tutti abbiamo vissuto in questi mesi. Raccontare la storia e presentare libri vuol dire tornare a vivere con prudenza e vigile responsabilità ma anche con speranza e serenità. E questo è un coraggioso merito degli organizzatori della rassegna. Tra il pubblico era presente, gradito ospite, il sindaco di San Carlo Canavese Ugo Papurello. Il prossimo incontro si svolgerà giovedì 8 ottobre, alle ore 21.00, con il volume “La luna nel quartiere” di Marco Dardanelli. (Foto di Karen Giacobino).

150° ANNIVERSARIO DELLA PRESA DI ROMA
150° ANNIVERSARIO DELLA PRESA DI ROMA
150° ANNIVERSARIO DELLA PRESA DI ROMA

IL LIBRO DI ALESSANDRO MELLA PRESENTATO A CIRIE'
IL LIBRO DI ALESSANDRO MELLA PRESENTATO A CIRIE'

L'ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI AL PREMIO CAVOUR

Anche quest'anno l'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour è stata presente alla cerimonia del Premio Cavour, tenutasi a Santena il 20 settembre nell'anniversario dell'unione di Roma al Regno d'Italia, su cortese invito della omonima fondazione. Un legame importante e consolidato anche perchè Giolitti proprio nel solco di Cavour si mosse per costruire consolidare lo "Stato" per quell'Italia che questi aveva contribuito ad unificare. Il premio è andato quest'anno al giornalista e conduttore televisivo Giovanni Minoli. Erano presenti il presidente cav. Alessandro Mella ed il presidente onorario avv. Giovanna Giolitti i quali hanno portato anche il saluto del direttore scientifico prof. Aldo A. Mola impegnato in altro importante evento culturale.

L'ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI AL PREMIO CAVOURL'ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI AL PREMIO CAVOURL'ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI AL PREMIO CAVOURL'ASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI AL PREMIO CAVOUR

150° ANNIVERSARIO DI PORTA PIA: RADIO RADICALE INTERVISTA ALDO A. MOLA

L'ETICA NELLE ISTITUZIONI PIU' AMATE DAGLI ITALIANI
IN UN SAGGIO DI TITO LUCREZIO RIZZO


  Tito Lucrezio Rizzo, avvocato, docente universitario e già Consigliere Capo Servizio della Presidenza della Repubblica, individua l'etica quale filo conduttore della storia dall'età classica ai giorni nostri e ne espone con rigore critico il ruolo nell'azione di singoli e dei popoli costituiti in comunità e Stati. Autore di numerosi saggi scientifici, Tito Lucrezio Rizzo spazia dall'antichità al presente, come provano due suoi classici, Le ragioni del diritto (tradotto anche in cinese) e I Capi dello Stato.(ed. Gangemi).
  In tempi, come gli attuali, procellosi e apparentemente aridi e spogli di moralità (non solo pubblica), la sua nuova opera, densa e corredata di ampio apparato critico, restituisce dignità al “soffio del Divino” che, propone Rizzo,  percorre momenti nodali del cammino umano, anche attraverso protagonisti (Re Umberto II, i presidenti della Repubblica italiana, da Enrico De Nicola a Giorgio Napolitano) e Istituzioni quale l'Arma dei Carabinieri. Attraverso 160 pagine  che spaziano dalla filosofia al diritto, dalla storia alla percezione alta del Sacro, l'Autore infonde speranza e senso civico.

  Pubblicata da Aracne Editrice nella collana “Istituzioni: profili storici e politici” diretta da Federico Lucarini (docente nell'Università del Salento), affiancato da un comitato scientifico comprendente anche Dora Marucco e Guido Melis, l'opera viene presentata a Roma alle 17.30 del 5 febbraio 2020 nella Sede dell'Avvocatura dello Stato (via dei Portoghesi, 12) per iniziativa dell'Associazione culturale “Visioni e Illusioni”, con la prestigiosa partecipazione di S.E. l'Arcivescovo Santo Marchianò, Ordinario Militare per l'Italia. 
  Coordinati  da Ernesto Lupo, Primo presidente emerito di Corte di Cassazione e già Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari dell'Amministrazione della Giustizia, intervengono i Consiglieri Giuseppe Severini e Roberto Mucci, l'avv. Paolo Leone e il generale di Corpo d'Armata Tullio del Sette, già Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, autore della meditata Prefazione al saggio del prof. avv. Tito Lucrezio Rizzo, Socio d'Onore della Associazione di studi storici Giovanni Giolitti. 

A.A.M.

IL DIARIO INEDITO (1943-1944) DI LUIGI FEDERZONI ALLA FONDAZIONE UGO SPIRITO E RENZO DE FELICE
ROMA, 15 gennaio 2020


   Alle h. 17.30 di mercoledì 15 p. v.  Federigo Argentieri (nipote di Luigi Federzoni), Giuseppe Parlato (presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice), Aldo G. Ricci (già sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato) e l'Ambasciatore Maurizio Serra presentano  il 

Diario inedito (1943-1944) di Luigi Federzoni, 

esponente dei nazionalisti confluiti nel Partito Nazionale Fascista (1923), ministro delle Colonie e dell'Interno, presidente del Senato dal 1929 al 1939, tra i promotori dell'ordine del giorno che il 25 luglio 1943 (approvato a maggioranza dal Gran Consiglio del Fascismo) chiese a Vittorio Emanuele III di esercitare tutti i poteri statutari, così concorrendo al crollo del “regime”. 

   Il Diario  di Federzoni è documento di fondamentale interesse per rileggere il primo mezzo secolo del Novecento italiano. Curato dalla dott.ssa Erminia Ciccotti, dell'Archivio Centrale dello Stato, è stato pubblicato dall'Editore Angelo Pontecorboli (Firenze) con il contributo dell'Istituto “Lino Salvini” (Firenze) presieduto da Paolo Giuntini,  su consiglio di Guglielmo Adilardi e con l'egida della Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti SSGG e della Associazione di Studi sul Saluzzese.

   La presentazione, che ha luogo alla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice (Roma, piazza delle Muse 25), è coordinata da Gianni Scipione Rossi.
 
7 gennaio  2020 
 Aldo A. Mola   
p.s. Si allega l'invito. 
IL DIARIO INEDITO (1943-1944) DI LUIGI FEDERZONI ALLA FONDAZIONE UGO SPIRITO E RENZO DE FELICE ROMA, 15 gennaio 2020
 
Martedì 5 febbraio 2020, ore 17.30
presso
Avvocatura Generale dello Stato
Via dei Portoghesi, 12 - Roma- Sala Vanvitelli

L’associazione Culturale VISIONI E ILLUSIONI
è lieta di invitare la S.V. al dibattito sul libro del 

Prof. Avv. Tito Lucrezio Rizzo, 
già Consigliere Capo Servizio della Presidenza della Repubblica
     
L’etica, soffio del Divino attraverso le Istituzioni più amate dagli italiani
Prefazione di Tullio Del Sette
Aracne Editore

Prof. Avv. Tito Lucrezio Rizzo,  L�etica, soffio del Divino attraverso le Istituzioni pi� amate dagli italiani

Terranno le relazioni    
Cons. Giuseppe Severini, Presidente V Sezione del Consiglio di Stato 
Cons. Roberto Mucci, Consigliere di Cassazione
Gen. C.A. (r) Dott. Tullio del Sette, già Comandante Generale Arma dei Carabinieri
Prof. Aldo A. Mola, Associazione Studi Storici Giovanni Giolitti
Avv. Paolo Leone, Professore Università di Salerno

Coordinatore    
Pres. Ernesto Lupo, Primo Presidente emerito della Corte di Cassazione, già Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari dell’Amministrazione della Giustizia

Conclude i lavori
l’Autore        

E’ prevista la partecipazione straordinaria di S.E. Rev.ma L’Arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia


Seguirà un momento conviviale

INVITO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
CAPORETTO, RISPONDE CADORNA

DI CARLO CADORNA

La casa editrice BCSMEDIA è lieta di invitarla l'11 febbraio a Roma, alla presentazione del libro: Caporetto, risponde Cadorna, curato da Carlo Cadorna con la prefazione del Prof. Aldo A. Mola, allo scopo di esercitare il legittimo diritto di difesa del generale Luigi Cadorna, Comandante Supremo dell'esercito italiano nella Grande Guerra: un personaggio che, nonostante la leggenda nera cucitagli addosso in Italia, è considerato dal Pentagono uno dei migliori strateghi di tutta la storia militare .

Negli ultimi cinquant'anni, la sua difesa non ha potuto essere supportata da documenti idonei: ora questi sono stati recuperati (dopo cent'anni!) e dimostrano che la Storia di quel periodo è alquanto diversa da quella che buona parte della storiografia ci ha tramandato.

INTERVENGONO

Prof. Aldo G. Ricci
Sovrintendente emerito dell’Archivio di Stato

 

Prof. Aldo A. Mola
Storico e direttore dell’Ass. Studi Storici “Giovanni Giolitti”

Dott. Marco Bertoncini 
Scrittore, politologo

Col. Carlo Cadorna
Curatore del libro

MODERATORE

Andrea Cionci
Giornalista e Scrittore

Febbraio 2020
11
Sala Zuccari
Palazzo Giustiniani
presso il Senato della 
Repubblica
Via della Dogana Vecchia, 29 - Roma
Evento gratuito, posti limitati. Registrati subito!
REGISTRAZIONE
Agenda della giornata

10,30  Registrazione e
           Welcome coffee
11,00  Benvenuto 
11,15  Presentazione libro
11,30  Dibattito
12,45  Questions & Answers

 Al termine della conferenza, il Col. Cadorna firmerà le copie del libro.

 
L'accesso alla sala - con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta - è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.
 
GIOLITTI FONDATORE DELLO STATO SOCIALE
IL SAGGIO INNOVATIVO DI LUIGI RIZZO
Il Pensiero di Giovanni Giolitti - Luigi RizzoContrariamente a quanto solitamente si crede, i “liberali” non furono affatto reazionari e “anti-popolari”. Furono conservatori, cioè uomini della istituzioni, a cominciare dalla monarchia, garante dell'unità nazionale, ma niente affatto contrari a riforme. Anzi, fu proprio la dirigenza della Nuova Italia a varare le grandi leggi che dettero corpo formale e sostanziale al “cittadino”, a cominciare dall'istruzione elementare obbligatoria e gratuita voluta dal cuneese Michele Coppino e dall''irpino Francesco De Sanctis. Dopo l'età di Camillo Cavour e Urbano Rattazzi, di Quintino Sella e Agostino Depretis, delle tasse sulla macinazione delle farine e il corso forzoso della moneta cartacea, il governo Crispi statizzò le opere di carità, pubblicò il codice penale che abolì la pena di morte e  ampliò l'elettività di sindaci e presidenti di deputazioni provinciali. 
La svolta decisiva venne però con il programma riformatore enunciato da Giovanni Giolitti (1842-1928) col discorso di Busca del 29 ottobre 1899. All'opposto dei reazionari, i liberali, eredi della “scuola politica di Cavour”, vollero “dare soddisfazione ai desideri della grande maggioranza del paese; e così togliere le cause del pubblico malcontento”. “L'Italia –  disse Giolitti - “deve essere governata con la libertà e con la legalità” e “con la cura affettuosa delle classi più numerose della società”.
Iniziò così l' “età giolittiana” esaminata da Luigi Rizzo, giovane brillante avvocato in “Il pensiero di Giovanni Giolitti, fondatore dello Stato sociale, tra guerra e pace” (Ed. Arbor Sapientiae: www.arborsapientiae.com): tredici densi capitoli ricchi di note sui cinque governi presieduti dallo Statista tra il 1892 e 1921, dalla stagione degli scioperi d'inizio Novecento all'occupazione delle fabbriche del settembre 1920. Il ventennio giolittiano, scandito dall'armonizzazione di riforme sociali e legalità costituzionale, suffragio universale maschile, impresa di Libia, intervento nella Grande Guerra (cui Giolitti invano tentò di opporsi) e dalla crisi di rappresentatività e funzionalità della Camera con l'introduzione della proporzionale, rimane terreno di riflessione, denso di suggestioni per il presente.
In un'opera fondata su cultura storica e giuridica e paziente esplorazione di carte inedite Luigi Rizzo evidenzia che per Giolitti il Cuneese fu laboratorio politico e normativo per “testare” riforme di portata nazionale, sempre con l'occhio volto all'Europa. Per lui “gli uomini di Stato sono fatti esclusivamente per servire i popoli”. Il 24 dicembre 1925 il socialista Claudio Treves gli augurò di conservarsi sino al ritorno del “sole delle libertà”. Da pochi giorni, però, Giolitti si era dimesso da presidente del Consiglio provinciale di Cuneo per manovra orchestrata da fascisti, pressoché assenti dal Consesso. Mussolini aveva fatto sapere che se voleva il contributo governativo per completare opere pubbliche la “Granda” doveva darsi un presidente iscritto al Partito nazionale fascista. Squallido ricatto subìto dalla maggioranza dei consiglieri. Incombeva il regime di partito unico, con un “capo” dai “pieni poteri”.
Il corposo saggio di Luigi Rizzo esce alla vigilia del centenario del ritorno di Giolitti alla guida del suo V e ultimo governo (1920-1921), a conferma dell'interesse che le nuove generazioni di studiosi dedicano alla liberalismo autentico: non per feticismo del passato remoto ma per intendere il ruolo della classe dirigente che con due generazioni ben allevate e bene educate (parole di Giolitti) mirava a fare degli italiani un popolo paragonabile a quelli da tanti più secoli giunti all'unità nazionale. 
Aldo A. Mola

LA CONSULTA DE SENATORI DEL REGNO RENDE OMAGGIO ALLE RR. TOMBE A VICOFORTE NEL 72° DELLA MORTE DI VITTORIO EMANUELE III 
  Una Rappresentanza interregionale della Consulta dei Senatori del Regno  ha reso omaggio alle Reali Tombe che racchiudono le Spoglie di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nella Cappella di San Bernardo, nel Santuario-Basilica di Vicoforte (Cn).
   Nel 72° della Sua morte ad Alessandria d'Egitto, il Re Soldato è stato ricordato nelle forme riservate a Lui care. E' stato ribadito l'impegno della Consulta a promuovere la memoria e la conoscenza sua e della Casa di Savoia, tutt'uno con la storia del Risorgimento e dell'unificazione nazionale.
  Oggi l'Associazione Culturale Gruppo Croce Bianca (Torino, via Barbaroux 43), presieduta dal conte Alessandro Cremonte Pastorello, Vicepresidente anziano della Consulta, ricorda Vittorio Emanuele III nel corso della celebrazione di una S. Messa di suffragio. 

Vicoforte-Genova, 28 dicembre 2019 
Il Segretario 
Gianni Stefano Cuttica
Il Presidente 
Aldo A. Mola
 
LA “MALEDETTA PROPORZIONALE” DI CENT'ANNI ORSONO. E OGGI? E DOMANI?
UN CONVEGNO A ROVIGO PROMOSSO DALLA CASA-MUSEO GIACOMO MATTEOTTI 

   
La Casa Museo Giacomo Matteotti (Fratta Polesine,Rovigo) è stata istituita con legge  255/2004 per valorizzare la Villa ove vissero l'on. Giacomo Matteotti, sua moglie, Velia Titta, e i figli  Giancarlo, Matteo e Isabella. Circondata da vasto parco (a sua volta oggetto di studi accurati) e ora di proprietà dell'Accademia dei Concordi, la Casa-Museo, elevata a monumento nazionale dalla legge 20 dicembre 2017,n. 213, dopo la digitalizzazione dei documenti conservativi, promuove convegni,  conferenze e presentazione di libri, con la supervisione di un comitato scientifico presieduto dal prof. Gianpaolo Romanato (Università di Padova) e formato da studiosi di chiara fama.
   Essa è aperta al pubblico nei giorni di sabato e domenica .Con l'egida  della Regione Veneto e di prestigiosi sodalizi il 14 dicembre organizza il  convegno di studio su  un tema di viva attualità 
“1919-2019. Riforme elettorali e rivolgimenti politici in Italia”. 
Tra i relatori prevede il prof. Romanato (che dal 2004 è stato relatore a convegni sull'età giolittiana organizzati nel Cuneese), l'on. Marco Follini, il prof. Emilio Franzina e altri.
Ecco, di seguito, il programma.
UN CONVEGNO A ROVIGO PROMOSSO DALLA CASA-MUSEO GIACOMO MATTEOTTI

 
BOLOGNA, SABATO 7 DICEMBRE 2019

 
Al Castello Cavour di Santena
NESI E CECCUTI SOTTOSCRVONO LA COLLABORAZIONE TRA LE FONDAZIONI “CAVOUR”  E “SPADOLINI”


NESI E CECCUTI SOTTOSCRVONO LA COLLABORAZIONE TRA LE FONDAZIONI �CAVOUR�  E �SPADOLINI�   Martedì 26 novembre 2019 nella Sala Diplomatica del Castello Cavour di Santena (Torino) i presidenti della Fondazione Camillo Cavour, Nerio Nesi, e della fiorentina Fondazione Giovanni Spadolini-Nuova Antologia, Cosimo Ceccuti, hanno siglato la collaborazione tra le due prestigiose istituzioni culturali. Entrambe ebbero presidente onorario Carlo Azeglio Ciampi, che, come ha ricordato Nesi, amava definirsi “europeo nato in Italia”. Mentre il Paese sembra sfarinarsi non solo sotto il maltempo ma per la precarietà degli orizzonti politici e di punti di riferimento ideali, giova riflettere sulle radici della Nuova Italia. Il profondo legame tra Piemonte e Toscana emerse all'indomani della morte del “Gran Conte” (6 giugno 1861). Il Re nominò nuovo presidente del Consiglio il fiorentino Bettino Ricasoli, ministro degli Esteri e, presto, dell'Interno, affiancato dai toscani Pietro Bastogi alle Finanze e Ubaldino Peruzzi ai Lavori Pubblici. Ricasoli tornò presidente nel giugno 1866, quando il suo predecessore, il generale Alfonso La Marmora (ministro senza portafoglio nel suo governo), raggiunse Vittorio Emanuele II alla guida dell'Esercito italiano impegnato con la Prussia nella guerra contro l'impero d'Austria. L'anno prima la capitale del regno era passata da Torino a Firenze, ove nel 1859 era stato fondato il quotidiano dalla testata programmatica, “La Nazione”. 
   Gli studi di storia del Risorgimento, hanno ricordato Nesi e Ceccuti, direttore di “Nuova Antologia”, costituiscono alimento indispensabile della coscienza civile degli italiani, cardine del nesso Stato-cittadini. “La cultura ci salverà” è stato il voto espresso da Nesi a nome di tutti i partecipanti alla sobria significativa cerimonia. Tra i presenti il cav. Alessandro Mella, presidente della Associazione di studi storici intitolata a Giovanni Giolitti, lo Statista “riesumato” da opere magistrali di Giovanni Spadolini, storico e politico, scomparso 25 anni orsono.
Aldo A. Mola
 
Martedì Letterari di Sanremo
GIOVANNI GIOLITTI, UN ENIGMA: NE HANNO DISCUSSO GIANNI OLIVA E ALDO A. MOLA 


“Ministro della Malavita” (come scrisse Gaetano Salvemini) o sommo Statista della Terza Italia? Chi fu davvero Giovanni Giolitti? Il generale Arturo Cittadini, aiutante di campo di Vittorio Emanuele III, nel marzo 1922 ne tracciò un ritratto impietoso. Meno che nell'assassinio dei nemici, egli somigliava all'imperatore Tiberio. “Aveva la sua grandiosa statura, il disprezzo agli uomini, la conoscenza dei loro vizi, la durezza del cuore, il disdegno delle lodi palesi, la facoltà di governare da lontano (Tiberio viveva a Capri, Giolitti a Cavour, in Piemonte), il rifuggire dalla folla. Ma la sua facoltà principale era quella di sentirsi sempre padrone. Era in questo aiutato dalla bassezza degli altri, che si sentivano servi...”.
A novant'anni dalla morte, Giolitti rimane un enigma.  Alle 16.30 del 19 novembre,  con la regia di Marzia Taruffi ne hanno parlato ai Martedì Letterari del Casinò di Sanremo gli storici Gianni Oliva e  Aldo A. Mola, autore di “Giolitti. Il senso dello Stato” (ed. RusconiLibri). 
Di sicuro sappiamo che Giolitti (1842-1928) fu cinque volte presidente del Consiglio dei ministri fra il 1892 e il 1921. Affrontò lo “scandalo della Banca Romana”, la crisi di fine Ottocento, dette il nome alla ripresa economico-sociale del 1900-1914, si oppose senza successo all'intervento dell'Italia nella Grande Guerra nel 1915 e all'ascesa di Mussolini al governo nel 1922. Visse al servizio dello Stato, spesso isolato e perseguitato. Nel  maggio 1915 Gabriele d'Annunzio lo marchiò “boia labbrone” e incitò la folla a linciarlo. In effetti Giolitti scampò per poco a un attentato alla sua vita. Giolitti, dunque, è da scoprire, documenti alla mano come faranno Oliva e Mola, anche sulla base del suo Carteggio pubblicato a cura di Mola e Aldo G. Ricci: 1500 pagine, in gran parte di inediti. 
Nella foto al tavolo:  Marzia Taruffi,  Ufficio Cultura del Casinò; Mola, Matteo Moraglia (saggista) e Gianni Oliva.
 
GIOLITTI IL SENSO DELLO STATO. IL LIBRO DI ALDO A. MOLA PRESENTATO A ROMA
Aldo G. Ricci, Aldo A. Mola e Romano UgoliniVenerdì 8 novembre 2019, presso la sede dell'UNAR (Unione Associazioni Regionali) di Roma si è tenuta la presentazione del libro di Aldo A. Mola "GIOLITTI - Il senso dello Stato" (Rusconi Editore, 2019). L'incontro è stato organizzato dall'Associazione "Piemontesi a Roma", presieduta da Enrico Morbelli che è stato anche il moderatore dell'evento.
Oltre all'Autore sono intervenuti anche il Sovrintendente Emerito dell'Archivio Centrale dello Stato, Prof. Aldo G. Ricci il quale ha ricordato quanto Giolitti fosse un difensore delle Istituzioni, "uomo dello Stato fino al midollo, radicato nella realtà locale ma appassionato del mondo". Ricci ha denunciato inoltre una certa storiografia ideologicizzata la quale ha tentato di infangare il nome dello Statista che ha avuto il merito di dare il proprio nome ad un'epoca fondamentale per il nostro Paese.
Il Prof. Romano Ugolini, tra i più importanti studiosi del Risorgimento, ha voluto sviluppare un ritratto personale, con diversi spaccati di vita, di Giolitti: uomo, figlio, marito e padre. Ha ripercorso i suoi brillanti studi, l'importante carriera amministrativa che ha avuto prima di diventare Presidente del Consiglio. Ugolini ha ricordato che la meticolosa cura che Giolitti serbava al Parlamento fosse collegata anche al suo "culto" per i propri elettori, ai quali dimostrava le attenzioni che un politico dovrebbe avere sempre (e non solo prima di essere eletto) verso chi gli ha affidato il mandato popolare.
Aldo Mola, autore di questo testo di riferimento sulla figura dello Statista, ha fatto un ritratto a 360 gradi di Giolitti: dal suo amore per le passeggiate (sia tra le bellezze Romane, che nell'amato Piemonte), al rapporto di totale lealtà e stima verso la Corona italiana. Mola ha sottolineato come Giolitti concepisse il funzionamento dello Stato, utilizzando al meglio la figura dei Prefetti, e quanto conoscesse bene l'Italia, da nord a sud, a differenza di altri suoi predecessori. Importante è stato ricordare come Giolitti, da devoto cattolico, credesse nello stato laico liberale, non strumentalizzando mai la sua fede. Fondamentale il suo riformismo e i progressi ottenuti durante i suoi governi.
Proponiamo il video integrale dell'incontro.
 


 
CONVEGNO DI VICOFORTE DI MARTEDI' 8 OTTOBRE 2019:
CRONACA, GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO

Aldo Mola e Giuseppe Catenacci, Vicoforte 8 ottobre 2019 
L'atteso Convegno di studi su “Vittorio Emanuele III: gli anni del consenso (1922-1937)”  (Vicoforte, 8 ottobre 2019, Casa Regina Montis Regalis) è stato aperto da un ampio intervento di Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour (Santena). Introdotti da Giuseppe Catenacci (Associazione Nazionale ex Allevi della Nunziatella, Napoli) e da Gianni Rabbia, già presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, promotrice di tante iniziative di studio e volumi su Giolitti e la sua età, i lavori sono proseguiti con le relazioni di Luca G. Manenti (Un. Trieste), Tito Lucrezio Rizzo (La Sapienza, Roma), Carlo Cadorna (già presidente A.N.A.C.), Gianpaolo Romanato (Un. Padova) Aldo A. Mola e dal filmografo Giorgio Sangiorgi, di imminente pubblicazione con gli Atti dei due precedenti convegni organizzati dalla Associazione di studi storici Giovanni Giolitti (2017-2018). Ha tratto le conclusioni il presidente dell'ASSGG, Alessandro Mella.
  La giornata è proseguita con la conviviale dei Rotary Club Cuneo1925 e di Mondovì, nel cui corso Aldo A. Mola ha presentato il suo recente volume “Giolitti. Il senso dello Stato”.
  Relatori e partecipanti, tra i quali lo storico Luciano Garibaldi, si sono raccolti in meditazione dinnanzi alle Tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, nella Cappella di San Bernardo del Santuario di Vicoforte, ove le Auguste Salme vennero traslate da Alessandria d'Egitto e da Montepellier il 15-17 dicembre 2017 su concessione perpetua di S.E. il Vescovo Luciano Pacomio. 
Come è stato autorevolmente scritto, lì sono per sempre: “Requiescant in pace”. 
  Forzatamente assente, Aldo G. Ricci ha inviato il testo della sua relazione, che pubblichiamo quale ghiotta anticipazione degli Atti.
   S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia, Socio d'Onore del Rotary Club di Cuneo e sempre attenta ai lavori della ASSGG, ha inviato a promotori e partecipanti il messaggio che parimenti alleghiamo con alcune immagini dell'evento.
VAI ALLA PAGINA DEDICATA ALL'EVENTO, CON GALLERIA FOTOGRAFICA E VIDEO
 

Mola a Pinerolo
 
Il ritorno dell’on. Rastelli a Lemie con il libro di Alessandro Mella

Mancava da un secolo, ormai, l’on. Rastelli dalla comunità di cui fu originaria la sua famiglia. Ma dopo tanto tempo eccolo tornare attraverso la memoria e le pagine del libro “Dalle Valli di Lanzo alla Nuova Italia – Note Storiche su Giovanni Rastelli”. Volume che Alessandro Mella ha presentato a Lemie nell’ambito dei festeggiamenti per il patrono San Michele Arcangelo presso il locale Centro Polifunzionale. Di fronte ad un bel pubblico, attento e  appassionato, hanno portato il loro saluto il sindaco di Lemie Giacomo Lisa e l’assessore Daniele Gabriele. Il vicesindaco di Viù Alberto Guerci ha poi posto all’autore diverse domande sulla figura di Giovanni Rastelli e la sua opera prima come sindaco di Viù poi come consigliere provinciale ed infine come parlamentare dal 1904 al 1917. L’evento è stato organizzato con il prezioso concorso della Pro Loco di Lemie, dell’Amministrazione Comunale, dei Caffè Culturali Viù e dell’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour. Foto di Karen Giacobino.

Il ritorno dell�on. Rastelli a Lemie con il libro di Alessandro Mella   Il ritorno dell�on. Rastelli a Lemie con il libro di Alessandro Mella
 
ANCHE L’ASSGG ALLA CERIMONIA DEL PREMIO CAVOUR
 

Si è tenuta a Santena, presso il Complesso Cavouriano venerdì 20 settembre, la cerimonia per la consegna dell’annuale Premio Cavour. I celeberrimi occhialini dorati sono stati consegnati al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco rappresentato dai massimi vertici del relativo dipartimento del Ministero dell’Interno. Alla cerimonia era presente anche l’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti rappresentata dal suo presidente cav. Alessandro Mella (già a sua volta appartenente al Corpo Naz. VVF per sedici anni), dal presidente onorario avv. Giovanna Giolitti e dal direttore scientifico prof. Aldo A. Mola. 

ANCHE L�ASSGG ALLA CERIMONIA DEL PREMIO CAVOUR   ANCHE L�ASSGG ALLA CERIMONIA DEL PREMIO CAVOUR
L'IMPRESA DI FIUME TRA LEGGENDA E REALTA' - 26 OTTOBRE VILLALTA (UD)
L'IMPRESA DI FIUME TRA LEGGENDA E REALTA' - 26 OTTOBRE VILLALTA (UD)

26 OTTOBRE 2019 ore 9.30
Castello di Villalta - Via Castello 27 - Villalta di Fagagna (UD)

CONVEGNO
A un secolo dagli eventi, i giudizi sulla Marcia di Ronchi (12 settembre 1919) e sull’impresa di Fiume sono ancora discordi: “la più bella impresa dopo quella dei Mille”, secondo qualcuno; “un’avventura pericolosa, l’atto di un fuorilegge”, secondo altri. Per documentare, informare e mettere ordine tra le diverse opinioni la Gran Loggia d’Italia degli A:.L:.A:.M:. (Palazzo Vitelleschi) organizza un Convegno di studi nella provincia di Udine, non lontano da Ronchi ove ebbe inizio la “Marcia dei Legionari”.

L’impresa di FIUME 1919-1920 Tra leggenda e realtà
Programma 26 ottobre 2019

ore 9.30
Registrazione ospiti intervenuti

ore 10.15
Saluti del Delegato Magistrale della R.M. “FRIULI”

ore 10.20
Apertura del convegno avv. prof. Antonio Binni, Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia D’Italia degli A:.L:.A:.M:.

ore 10.30
prof. Enrico Folisi, Docente di storia contemporanea all’Università di Udine
D’Annunzio il Comandante da Ronchi a Fiume

ore 11.00
prof. Ljubinka Toševa Karpowicz, storica dell’eta contemporanea, studiosa delle dinamiche istriano-dalmate
I fiumani nell’organizzazione della marcia di Ronchi

ore 11.30
prof. Valerio Perna, Studioso di relazioni internazionali, specialista in storia diplomatica
Moneta vecchia e moneta nuova. Patto di Londra + Fiume

ore 12.00
prof. Aldo Alessandro Mola, Storico contitolare cattedra Théodor Verhaegen, Univ. Libera di Bruxelles 
Fiume ed il “confine orientale” tra imperialismi e autodeterminazione dei popoli

ore 12.30
Chiusura del convegno del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro avv. prof. Antonio Binni

La così detta “impresa” sulla città di Fiume, promossa da Gabriele D’Annunzio, fu una conseguenza degli avvenimenti in corso nell’anno 1919. Quanto accadeva ai tavoli della Conferenza di Pace creò nei plenipotenziari italiani un senso di frustrazione che ricadde inevitabilmente sul paese. Dopo la firma dei Trattati di Parigi, le polemiche sulla “vittoria mutilata” posero le premesse per la marcia dei legionari verso Fiume, per la proclamazione della Reggenza e la successiva promulgazione della Carta del Carnaro.
A distanza di un secolo, le vicende possono essere affrontate nella loro completezza solo mettendo a confronto le opinioni delle parti in causa. Per questo, il convegno organizzato dalla Gran Loggia d’Italia degli A.L.A.M. chiama a esprimersi sia la parte italiana, sia quella croata, per andare alla ricerca di una memoria condivisa, senza trascurare il ruolo svolto nella vicenda dalle logge e dalle obbedienze massoniche. A Fiume si incontrarono le più disparate ideologie politiche: dai nazionalisti agli internazionalisti, dai monarchici ai repubblicani, dagli arditi si futuristi, fino ai sindacalisti rivoluzionari. Tutti erano spinti da una comune volontà di rinnovamento.
Oggi, la città sembra trovare un nuovo equilibrio in seno all’Unione Europea, così come lo aveva raggiunto nell’ambito della monarchia austro-ungarica.

Per informazioni convegnormfriuli@gmail.com
ALESSANDRIA: 21 SETTEMBRE 2019
Alessandria_Giolitti_2019

 
L'ITALIA DURANTE IL REGIME FASCISTA
GLI ANNI DEL CONSENSO (1922-1937)
UN CONVEGNO A VICOFORTE ( OTTOBRE 2019)
 Vico_ottobre2019_locandina  Dopo aver esaminato l'età giolittiano-emanuelina (1921-1922), l’Associazione Giolitti affronta gli “anni del consenso” (1922-1937). In un'Europa inquieta (affermazione del comunismo sovietico in Russia e del nazionalsocialismo in Germania e a fronte dell'impotenza della Società delle Nazioni, cui rimasero estranei gli USA) l'Italia passò da democrazia parlamentare a regime di partito unico. Al governo di unione costituzionale presieduto da Benito Mussolini (31 ottobre 1922), grazie alla legge Acerbo, fortemente maggioritaria, nel 1925 seguì un Esecutivo di soli fascisti. Il Parlamento approvò le leggi fascistissime, mettendo a tacere le opposizioni, che dal “delitto Matteotti” (10 giugno 1924) disertarono quasi al completo la Camera.
  La legge elettorale Rocco (1928) conferì al Gran Consiglio del Fascismo la designazione dei deputati da approvare o respingere in blocco. Partiti e politico liberali, socialisti, cattolici, demo-radicali furono completamente spazzati via. Solo alcuni loro esponenti avevano o avrebbero trovato riparo in Senato. L'11 febbraio 1929 il Concordato Stato-Chiesa costituì corposo successo del regime, rafforzato negli anni seguenti con l'imposizione del giuramento di fedeltà al duce per tutti i pubblici impiegati (a eccezione dei soli militari).
  Il rilancio della stabilità monetaria (“quota 90”), della produzione cerealicola e di quella industriale, orchestrata dall'Istituto per la Ricostruzione Industriale presieduto dal già socialista Alberto Beneduce suscitò ampio consenso. Nel 1936 la lunga e costosa guerra contro l'Etiopia, sorretta da operazioni di propaganda abilmente condotte (l'offerta di oro alla Patria, la lotta contro le “inique” e inefficaci sanzioni” deliberate dalla Società delle Nazioni) e l'intervento in Spagna a sostegno dei nazionalisti guidati da Francisco Franco contro la Repubblica  rafforzarono il potere personale del Duce e la repressione delle residue opposizioni all'interno e all'estero.
  Il convegno, realizzato con il concorso di sodalizi e centri di studio, passa in rassegna aspetti poco noti del lungo “braccio di ferro” tra la Corona e il regime. Mussolini  si valse di formidabili strumenti per soggiogare l'opinione nazionale: lo sport, la cinematografia, l'Eiar e i maggiori quotidiani, allineati alle sue direttive anche tramite il Ministero per la Stampa e la Propaganda (1935), poi Cultura popolare.
 Il Convegno è promosso di concerto con il Rotary Club 1925 di Cuneo e si conclude con la presentazione di “Giolitti. Il senso dello Stato” di Aldo A. Mola nel corso della conviviale seguente.
Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti (Cavour)
informazioni: giovannigiolitticavour.it   - giovannigiolitticavour@gmail.com
 

L'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti (Cavour), di concerto con il Rotary Club Cuneo 1925, l'Associazione di Studi sul Saluzzese, l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Napoli), l'Associazione Nazionale ex allievi della Nunziatella, il Centro Studi Piemontesi, l'UniTre Piemonte, il Gruppo Croce Bianca (Torino), il Centro Studi Rattazzi (Alessandria) e il Premio Acqui Storia organizza il Secondo Convegno di studi su:

IL LUNGO REGNO DI VITTORIO EMANUELE III
CORONA E REGIME: GLI ANNI DEL CONSENSO (1922-1937)

diretto da  Aldo A. Mola

 
Programma:

Martedì 8 ottobre 2019 ore 15.15
Vicoforte, Casa di Spiritualità Regina Montis Regalis, Sala Beata Paola

Presiede Giuseppe Catenacci, Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella

Apertura dei lavori. Saluti introduttivi.
Saluto di Gianni Rabbia (già Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo)
h.15.30 Luca G. Manenti (Università di Trieste), All'Oriente di Fiume. La massoneria nell'impresa dannunziana.
h.15.50 Tito Lucrezio Rizzo (Università La Sapienza, Roma), Metamorfosi del Regime.
h.16.10 Aldo G. Ricci (Sovrintendente Em. Archivio Centrale dello Stato), Le opposizioni all'interno e all'estero.
h. 16.30 Col. Carlo Cadorna, Le Forze Armate negli anni del consenso.
h. 16.50 Gianpaolo Romanato (Università di Padova), I Patti Lateranensi nella politica postbellica della Santa Sede.
h. 17.10 Aldo A. Mola, La Corona durante e malgrado il “partito unico”.
h. 17.30 Giorgio Sangiorgi,“La cinematografia è l'arma più forte”. Il cinema di regime, 1922-1937. (con proiezione). 
h. 18.10 Interventi e risposte.
h. 18.45 Alessandro Mella, Associazione di studi storici Giovanni Giolitti, Conclusioni.

Dalle h.19 alle 19.15 visita alle Tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nella Cappella di San Bernardo del Santuario-Basilica di Vicoforte.
Alle h. 20 Conviviale organizzata nella Casa Regina Montis Regalis dal Rotary Club Cuneo 1925, di concerto con altri Club Rotariani del Cuneese, sul tema: “Giolitti, il senso dello Stato”.

La S.V. è invitata a partecipare.


Cavour, 14 settembre 2019
 
Il volume di Alessandro Mella sull’on. Rastelli a Lemie

Decenni di lotte per raggiunge l’Unità d’Italia furono seguiti dall’impegno dei grandi uomini politici dell’Italia liberale per costruire lo stato e le istituzioni. Promotore di quest’opera prodigiosa fu soprattutto Giovanni Giolitti grazie anche al sostegno di figure come il deputato viucese Giovanni Rastelli. Prima sindaco, poi consigliere provinciale ed infine parlamentare dal 1904 al 1917. Di lui e del suo ruolo nella storia del nostro territorio ed in quella nazionale  parlerà Alessandro Mella, con il suo libro, a Lemie. Presso il locale Centro Polifunzionale, infatti, sarà presentato, il 28 settembre alle ore 17.00, il volume dal titolo “Dalle Valli di Lanzo alla Nuova Italia – Note Storiche su Giovanni Rastelli”.  Ad intervistare l’autore ci sarà il vicesindaco del comune di Viù Alberto Guerci. Porteranno il loro saluto il sindaco di Lemie Giacomo Lisa e l’assessore Daniele Gabriele. L’evento è stato organizzato con il concorso della Pro Loco, dell’Amministrazione Comunale di Lemie, dei Caffè Culturali Viù e dell’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour e si terrà nell’ambito dei festeggiamenti per il patrono San Michele Arcangelo.
Il volume di Alessandro Mella sull�on. Rastelli a Lemie

 
GIOLITTI E LA DESTRA IN ITALIA 
MARCO MENSI E ALDO MOLA A GARBAGNA


Nella fotografia: Aldo A. Mola e il quarantacinquenne Marco Mensi, presidente �del �Rattazzi�, gemellato con la Associazione di studi storici Giovanni Giolitti, co-promotrice dell'incontro.�Domenica 25 agosto nella Sala Polifunzionale del Comune di Garbagna (val Borbera), uno dei borghi più belli d'Italia, si è svolta la presentazione di Destra d'Italia: una breve storia da Cavour a Salvini di Marco Mensi (Genova, Edizioni Erga) e del Giolitti. Il senso dello Stato di Aldo A. Mola (RusconiLibri), alla presenza di pubblico folto e partecipe. L'incontro è stato introdotto dal Sindaco di Garbagna, Fabio Semino. Di seguito Mola illustrato l'opera dell'avvocato Mensi e ha approfondito i temi portanti del liberalismo italiano dal Risorgimento al secondo dopoguerra, evidenziando i pilastri portanti della monarchia rappresentativa (la Corona e il Senato di nomina regia e vitalizio) e gli obiettivi dei governi susseguitisi in oltre un secolo e mezzo: l'ampliamento della partecipazione dei cittadini alle elezioni, la formazione di una dirigenza diffusa e la promozione dell'istruzione educativa, senza tentazioni di dar vita e uno “stato etico”. 
   L'avvocato Mensi, presidente del dinamico Centro Studi Urbano Rattazzi di Alessandria in successione al collega Fabrizio Grossi, presente all'incontro, a sua volta ha compiuto una brillante vivace carrellata dei tempi e dei protagonisti della “destra”: una formula, questa, che contiene  un ventaglio di tendenze e di opzioni programmatiche non sempre agevolmente riconducibili a un unico filo conduttore. Ha anche individuato i capisaldi della “destra” italiana nei decenni a noi più vicini, in specie con Alleanza Nazionale convergente con Forza Italia: ancoramento alla NATO, europeismo e ampliamento dei diritti civili, obiettivi oggi meno presenti nell'orizzonte  programmatico del “sovranismo”, che per definizione si arrocca nella difesa di “identità” anti-europeistiche e si mostra meno sensibile nei confronti dell'ampliamento dei diritti civili, fondamentale conquista dell'Italia demo-liberale. Dopo ampio dibattito è seguita la partecipazione dei presenti alla festa del ridente Borgo: una serata che ha registrato l'incontro tra cultura alta e gastronomia di qualità. 

Nella fotografia: Aldo A. Mola e il quarantacinquenne Marco Mensi, presidente  del “Rattazzi”, gemellato con la Associazione di studi storici Giovanni Giolitti, co-promotrice dell'incontro. 
GIOLITTI: SOVRANITÀ DEL PARLAMENTO SULLA POLITICA ESTERA
CAVOUR, 17 LUGLIO
 
Giovanni Giolitti è stato rievocato dinnanzi alla sua tomba monumentale nell'anniversario della morte, presenti la bisnipote, avv. Giovanna Giolitti, i sindaci di Cavour, Sergio Paschetta, e di Torre San Giorgio, Daniele Arnolfo, il generale Antonio Zerrillo, l'ex presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, prof. Gianni Rabbia, l'ing. Gianfranco Billotti, presidente dell'UniTre Piemonte e una folta rappresentanza dell'UniTre di Cavour, della Proloco, e della Associazione di studi storici intitolata allo Statista, presieduta da Alessandro Mella.
 
Lo statista è stato sinteticamente ricordato dallo storico Aldo A. Mola, che ne ha recentemente pubblicato la biografia e, fra altro, ha detto:   
 
“Dall'unità nazionale a oggi ci sono stati parecchi presidenti del Consiglio e ministri di valore. Hanno attuato riforme importanti, opere pubbliche, provvidenze sociali. Però l'unico ad aver affrontato il problema dei problemi è stato Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842-Cavour, 17 luglio 1928): la credibilità dell'Italia nelle relazioni internazionali  fondata anche sulle sue forze armate. Lealtà e chiarezza erano i cardini della politica di Giolitti. 
Quando nell'estate 1914 esplose la conflagrazione europea, poi degenerata in prima guerra mondiale, Giolitti chiese trattative diplomatiche con l'Austria-Ungheria per evitare l'intervento dell'Italia in un conflitto che prevedeva lungo ed esoso di risorse e vite umane, come poi fu.
Non venne ascoltato. Anzi nel maggio 1915 a Roma gli interventisti più scalmanati tentarono di ucciderlo. Dovette riparare a Cavour.
Dall'agosto 1917, tre mesi prima di Caporetto, Giolitti propose che il potere di dichiarare la guerra passasse dal Re al Parlamento. Lo ripeté nel 1919 e quando tornò al governo, nel 1920-1921.
Quella era l'unica vera grande riforma di cui l'Italia aveva bisogno. Fu chiesta da lui: liberale, Collare della Santissima Annunziata, “cugino del Re”, monarchico ma non cortigiano. Non venne attuata. E così nel 1940 Mussolini ebbe mani libere per  buttare l'Italia alla leggera nella seconda guerra mondiale, all'insaputa dei cittadini.
La politica estera e la difesa, insegna Giolitti, sono i pilastri del Paese. Vanno discusse e decise in Parlamento. Questo insuperato Statista va ricordato non per feticismo, ma perché la sua lezione costituzionale e politica è attualissima. Per lui viene prima l'Italia: cioè i doveri dei cittadini verso la patria; poi gli italiani, affratellati agli altri popoli in un disegno civile unitario.
Sovrano è il Parlamento. Con tutti i suoi limiti, esso è votato dai cittadini e li rappresenta.
Nella sua iscrizione mortuaria Giolitti volle essere ricordato quale “deputato”: lo fu per 46 anni, scelto liberamente dagli elettori dal 1882 alla sua morte, non da un Gran Consiglio o da “capibanda”. Le lapidi sua e della consorte, Donna Rosa Sobrero Giolitti Collaressa dell'Annunziata, vanno lette, meditate e capite: costituiscono un'eredità morale e un messaggio per l'Italia odierna e per l'Europa che verrà”.
Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti 

Nelle foto: Gianni Rabbia, Daniele Arnolfo (sindaco di Torre San Giorgio), Sergio Paschetta (sindaco di Cavour) e rappresentanti di ProCavour e Unitre Piemonte, gen. Antonio Zerrillo e ing. Gianfranco Billotti (UniTre Piemonte).

  
 
LA CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO RICORDA UMBERTO I NEL 119° DEL DELITTO PEGGIORE DEL SECOLO 
   Il 29 luglio 1900 l'anarchico Gaetano Bresci mise a segno un complotto internazionale, tuttora da esplorare in tutti i suoi retroscena e nelle sue connivenze locali, uccidendo a Monza Umberto I. L'obiettivo era destabilizzare la monarchia in Italia e accelerare la repubblicanizzazione d'Europa,poi dilagata al termine della rovinosa Prima guerra mondiale.
    Con l'assassinio del Re si chiudeva l'ultimo quarto dell'Ottocento, che aveva veduto l'Italia varare le grandi riforme concepite dalla Sinistra storica e dalla dirigenza che, lasciate alle spalle antiche e ormai superate contrapposizioni, pose mano a trasformare il Paese da accozzaglia di staterelli in Potenza europea, anche con l'assunzione di un ruolo protagonistico nella politica coloniale.
    Chi si illudeva di abbattere la Monarchia uccidendo il Re errò. L'Italia aveva una classe dirigente diplomatico-militare e politico-amministrativa  diffusissima e di alto sentire. L'Esposizione torinese del 1898, nel cinquantenario dello Statuto, aveva già verificato le prime pubbliche convergenze tra cattolici e liberali, nelle loro varie tendenze, da autoritarie (Sonnino) a progressiste (Giolitti), tutte dedite al Bene inseparabile del Re e della Patria.
     L'Europa e l'America, a sua volta segnata da attentati mortali ai Presidenti degli USA, attòniti attesero di conoscere la condotta del successore del Re Buono. Il trentunenne Vittorio Emanuele III, nel solco del Padre, dell'Avo, “Re Vittorio”, e di  Carlo Alberto, il Re Magnanimo, annunciò un programma di ampie costruttive riforme liberali avviate dall'ottantenne Giuseppe Saracco, Presidente del Senato, e sviluppate nel quindicennio seguente da statisti quali i presidenti del Consiglio dei Ministri Zanardelli, Giolitti, Fortis, Sonnino e Luzzatti.
    L'Italia stupì il mondo per compattezza, unità, ordine interno, progresso economico, riforme sociali, ascesa culturale. Tra i molti, le dettero voce Carducci, premio Nobel per la letteratura, e Giovanni Pascoli, latinista e dantista insigne, magistrati, scienziati, artisti, docenti. Era l' “Italia in cammino”, vaticinata dai patrioti con la guida dei Re. 
   Onore alla Monarchia sabauda, tutt'uno con la storia della Grande Italia.

Ag. Am., 29 luglio 2019 

                                                                           Aldo A. Mola
                                                   Presidente della Consulta dei Senatori del Regno


p.s. I Pellegrinaggi alle tombe dei Re d'Italia al Pantheon  e alla Cappella Espiatoria di Monza provarono la fedeltà degli italiani ai loro sovrani e il loro senso dello Stato e suscitarono ampia emozione presso le Corti d'Europa e i Governi dei Paesi civili..
Auspichiamo che le settimane estive propizino la visita alle Tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nel Santuario di Vicoforte da parte dei pochissimi Colleghi che ancora non abbiano avuto modo di recarcivisi.
 
PREMIO ACQUI STORIA ALLA CARRIERA 2019: ROMANO UGOLINI   
  
Romano UgoliniIl 30 giugno 2019 al torinese Romano Ugolini è stato conferito il prestigioso Premio Acqui Storia alla Carriera, su proposta di Aldo A. Mola. Lo ha deciso all'unanimità la giuria della sezione scientifica del Premio, presieduta da Maurilio Guasco. Ordinario di storia contemporanea dal 1980, docente a Palermo e a Perugia, dal 2010 Ugolini è stato Presidente dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con sede al Vittoriano (Roma), in successione ai suoi Maestri, Alberto Maria Ghisalberti ed Emilia Morelli, che lo apprezzarono quale assistente ordinario dal 1969 e Segretario generale dell'ISRI dal 1983. Direttore di “Rassegna storica del Risorgimento” e di importanti collane, Ugolini ha dedicato centinaia di saggi al Risorgimento e all'Italia unita.
Presidente della Commissione per l'Edizione nazionale degli scritti di Giuseppe Garibaldi, anche tramite la rete dei Comitati dell'Istituto in Europa e altri continenti, Ugolini ha approfondito le figure di Garibaldi, Mazzini, Ernesto Nathan e di una miriade di patrioti. Ha riaffermato i cardini e i valori fondanti della Terza Italia, forte della propria identità storica e profondamente europea. Senza il Primo Risorgimento non vi sarebbero stati il Secondo, la lotta di liberazione e il ritorno dell'Italia nel novero delle democrazie parlamentari.
La Giuria del Premio, coordinato dall'avv. Alessandra Terzolo, Assessore alla Cultura del Comune di Acqui Terme, ha  anche scelto i finalisti, tra i quali il 22 settembre verrà designato il vincitore. In ordine alfabetico sono Alessandro Bellino (Il Vaticano e Hitler, Guerini), Eugenio  Di Rienzo (Ciano. Vita pubblica e privata del “genero di regime, Salerno), Giuseppe Pardini (Prove tecniche di rivoluzione. L'attentato a Togliatti, luglio 1948, Luni), Gabriele Ranzato (La liberazione di Roma, Laterza) e Nicholas Stargardt (La guerra tedesca. Una nazione sotto le armi, Neri Pozza).
Alla 52^ edizione dell'Acqui Storia si sono presentati 161 concorrenti, 38 dei quali per la sezione scientifica.
La premiazione avrà luogo  alle 16.30 di sabato 19 ottobre.
 
IL TITOLO DI CAVALIERE OMRI AD ALESSANDRO MELLA
 
IL TITOLO DI CAVALIERE OMRI AD ALESSANDRO MELLAIL TITOLO DI CAVALIERE OMRI AD ALESSANDRO MELLAIl nostro presidente Alessandro Mella è stato insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con decreto 27 dicembre 2018. Solo poche settimane fa l’interessato ha avuto la lieta notizia. Dopo aver ricevuto dal S.E. il Prefetto di Torino, dott. Claudio Palomba (accompagnato dal sindaco di Torino dott.sa Chiara Appendino e dal Presidente del Consiglio Regionale dott. Nino Boeti) l’attestato nel corso di una breve cerimonia in Torino il neo cavaliere è stato invitato il 22 giugno scorso in Municipio a San Carlo Canavese ove il sindaco dott. Ugo Papurello e la giunta gli hanno fatto dono delle insegne e del gagliardetto del Comune. Alessandro Mella è stato per molti anni (dal 2002 al 2018) vigile del fuoco volontario, svolgendo servizio operativo ed occupandosi di ricerca e divulgazione storica nel settore anche presso le strutture centrali del Corpo. Nel tempo ha poi esteso il suo interesse alla storia nazionale ed, in modo più vasto, europea; cui ha dedicato volumi, libri e decine di saggi, articoli e monografie nonché numerose partecipazioni ad opere di altri autori. È spesso relatore in incontri culturali e storici. Nel luglio 2017 è stato eletto presidente dell’Ass. Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour ed è da anni impegnato nello staff dei “Caffè Culturali Viù” alle cui attività culturali concorre. È Consultore del Comitato Scientifico dell’Annuario della Nobiltà Italiana.  Il 26 maggio 2019 è stato eletto componente del Consiglio comunale di Viù (TO). 
LUIGI FDERZONI E GIOVANNI GIOLITTI
DUE VOLTI DEL LIBERALISMO ITALIANO 


LUIGI FDERZONI E GIOVANNI GIOLITTI DUE VOLTI DEL LIBERALISMO ITALIANO    Mercoledì 19 giugno il Diario inedito, 1943-1944 di Luigi Federzoni (Ed. Pontecorboli, aprile 2019, pp. LXXVI+ 496) è stato presentato alla Fondazione “Nuova Antologia-Giovanni Spadolini” (Firenze). Il prof. Cosimo Ceccuti, segretario generale della Fondazione, ha ricordato Federzoni (1878-1967) anche quale direttore della “Nuova Antologia”, la rivista culturale più prestigiosa d'Italia. Aldo G. Ricci, già sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato (ACS), ha evidenziato il rilievo storiografico e letterario del Diario, scritto da Federzoni mentre era ricercato dalla Repubblica sociale italiana che intendeva condannarlo a morte come “traditore”.  Aldo A. Mola, direttore della Associazione di studi storici Giovanni Giolitti (ASSGG), ha lumeggiato la figura di Federzoni, di formazione carducciana, nazionalista, strenuo fautore della monarchia quale pilastro dello Stato d'Italia, dal 1946 costretto all'esilio perché inseguito dalla condanna all'ergastolo per connivenza col regime, che proprio lui aveva fatto cadere con l'ordine del giorno approvato dal Gran Consiglio del fascismo il 25 luglio 1943. Federzoni fu dunque uno dei volti del liberalismo italiano: un lago vasto e frastagliato, sul quale si affacciarono figure molto diverse (per esempio, su sponda opposta, Giovanni Giolitti) ma unite da un generoso immissario, il Risorgimento e l'unità d'Italia.
    Sono intervenuti inoltre la curatrice del Diario, Erminia Ciccozzi, l'Editore Angelo Pontecorboli. che ha motivato la pubblicazione (Federzoni fu tra quanti deplorarono le leggi razziali del 1938), e il presidente dell'Istituto di studi “Lino Salvini”, Paolo  Giuntini, che ha ricordato quanti, come Guglielmo Adilardi e Mola, hanno propiziato la genesi del volume, che reca l'egida dell'ACS, del “Salvini”, dell'Associazione di studi sul Saluzzese, della ASSGG e della Consulta dei Senatori del Regno per omaggio dovuto a chi, come Federzoni, fu presidente della Camera Alta dal 1929 al 1939 ed ebbe rapporti confidenti con Vittorio Emanuele III e Umberto II.
(Al tavolo dei relatori: Cosimo Ceccuti, Aldo G. Ricci, Mola e Paolo Giuntini nella Sala Spadolini della Fondazione "Nuova Antologia".)
DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA CARTA REPUBBLICANA (1848-2019)
LA VERA CONTINUITA': IL SENSO DELLO STATO DEGLI ITALIANI
 

DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA CARTA REPUBBLICANA (1848-2019): LA VERA CONTINUITA: IL SENSO DELLO STATO DEGLI ITALIANI   Lo Stato d'Italia è tra i più “giovani” dell'Europa continentale. Però, a differenza di altri, nel corso di quasi 160 anni si è valso di due sole costituzioni: lo Statuto promulgato da Carlo Alberto  di Savoia, Re di Sardegna, nel 1848, divenuto nel 1861 Carta del neonato Regno d'Italia e formalmente durato  sino al 31 dicembre 1947, e la Costituzione che vige dal 1° gennaio  1948. Pur con profonde differenze di stile e di prospettive, le due Carte mostrano consonanze a cominciare dalla suprema Autorità: il Re era “capo supremo dello Stato” (art. 5); il Presidente è “il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale”. Dall'origine sovrano “per grazia di Dio”, dal 1861 il Re emanò leggi e decreti “per volontà della Nazione”: alla quale “appartiene la sovranità” per l'art 1 della Costituzione attuale. Lo Statuto albertino enunciò l'uguaglianza dei cittadini dinnanzi alle leggi, poi principio cardine della Carta repubblicana, e l'indipendenza dell'Ordine (non “potere”) giudiziario. 
    Il confronto, articolato e complesso, tra le due Carte è stato al centro del convegno  “Dallo Statuto Albertino alla Costituzione della Repubblica italiana” svolto il 12 giugno al Museo Nazionale del Risorgimento (Torino, Palazzo Carignano) per il 25° del “Gruppo Croce Bianca”, presieduto dal conte Alessandro Cremonte Pastorello. 
   Agli interventi di Aldo A. Mola, storico, Aldo G. Ricci, già sovrintendente dell'Archivio Centrale dello Stato, e Tito Lucrezio Rizzo, docente alla “Sapienza” di Roma e già Consigliere della Presidenza della Repubblica, ha assistito un pubblico qualificato e partecipe: il Comando della Regione Militare Esercito Piemonte, i presidenti della Associazione di studi storici Giovanni Giolitti (che ha concorso all'organizzazione), di Assoarma (Torino), dell'Associazione Amici del Museo di Artiglieria, nonché folte rappresentanze delle Guardie d'Onore del Pantheon, della Consulta dei senatori del regno e di vari sodalizi uniti dal culto della storia, evocata dai messaggi di S.A.R. la Principessa Maria Gabriella di Savoia e del Principe Amedeo di Savoia, duca di Aosta. Il Gruppo Croce Bianca pubblica gli Atti (via Barbaroux 43, Torino, tel.011.81174961). 
DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA CARTA REPUBBLICANA (1848-2019): LA VERA CONTINUITA: IL SENSO DELLO STATO DEGLI ITALIANI














 
MESSAGGIO DI S.A.R. LA PRINCIPESSA MARIA GABRIELLA DI SAVOIA
All' Ill.mo Conte Dottor
Alessandro CREMONTE PASTORELLO
Vicepresidente della Consulta dei Senatori del Regno
Presidente del “GRUPPO CROCE BIANCA”
TORINO

Carissimo Presidente,

  grata dell'invito e molto rammaricata di non poter presenziare alla celebrazione del XXV  anniversario del prestigioso e fattivo sodalizio GRUPPO CROCE BIANCA, dedito con rigore e passione alla riscoperta  e alla difesa della memoria storica, con particolare riferimento al Risorgimento e all'unificazione d'Italia, invio a Lei e a tutti i partecipanti il mio saluto più cordiale.

 Sono lieta che l'Incontro odierno rievochi il mio Avo, Carlo Alberto, il Re Magnanimo, e lo Statuto del 4 marzo 1848, durato in vigore sino 31 dicembre 1947, e che esso si svolga in un Palazzo particolarmente vivo nei miei ricordi e a caro al mio cuore.

   Mi riprometto di tornare presto nel “Vecchio Piemonte” anche per accompagnare in un successivo “pellegrinaggio” il GRUPPO CROCE BIANCA al Santuario- Basilica di Vicoforte ove riposano le Salme dei miei Nonni.

  So quanto Essi amassero Torino e il Piemonte, fulcro dell'unità nazionale, realizzata nell'ambito di una Europa più civile, unita e pacifica. 

  Come Voi dire, “Piemont fa grado”.

  Affido questo messaggio, Carissimo Conte Cremonte Pastorello, al prof. Aldo A. Mola, presidente della Consulta dei Senatori del Regno, oggi relatore al Convegno  “Dallo Statuto Albertino alla Costituzione della Repubblica italiana” con i professori Aldo G. Ricci, Collega Consultore, e Tito Lucrezio Rizzo, studiosi i cui scritti conosco e apprezzo.
   
   Buon pomeriggio a Lei, Presidente, e a tutti i presenti!

 Ginevra, 12 giugno 2019
 
Maria Gabriella di Savoia
 
CARLO CADORNA E ALDO A. MOLA:
“IL RE TRA POLITICI E MILITARI NELLA GRANDE GUERRA”
 24 MAGGIO AL SANTUARIO DI VICOFORTE 
   Su iniziativa del Gruppo Croce Bianca di Torino, con l'adesione dell'ASSGG, venerdì 24 maggio 2019, è stato reso omaggio alle Tombe di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena nel Santuario di Vicoforte (CN). Successivamente, nella Casa Regina Montis Regalis, il Colonnello Carlo Cadorna e lo storico Aldo A. Mola hanno illustrato il versante meno noto dell'Italia nella Grande Guerra: il ruolo del Re tra Comando Supremo e governi. A breve pubblicheremo il video integrale delle relazioni e la galleria fotografica completa.
     




VIDEO VICOFORTE 24 MAGGIO
Il video dell'incontro dal titolo "Il Re tra politici e militari nella Grande Guerra - Col. Carlo Cadorna, Prof. Aldo A. Mola", organizzato dal gruppo Croce Bianca di Torino, con interventi del Col. Carlo Cadorna e del prof. Aldo A. Mola.

A SANTENA IL RICORDO DI CAMILLO CAVOUR
 

Si sono tenute, giovedì 6 giugno, le celebrazioni per il 158° anniversario della scomparsa di Camillo Benso dei marchesi di Cavour. Celeberrimo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna e poi del Regno d’Italia nonché promotore infaticabile e lungimirante del processo d’unificazione nazionale. Ha aperto l’incontro il presidente della Fondazione Cavour on. Nerio Nesi cui sono seguiti gli interventi istituzionali delle Autorità presenti in sala. Successivamente ha preso la parola il giornalista dott. Aldo Cazzullo che ha rievocato i fasti del Piemonte e della sua storia recente. Al termine i ragazzi del Liceo Cavour, accompagnati da una magnifica orchestra composta da allievi della medesima scuola, hanno cantato l’Inno di Mameli ed il Va Pensiero dal Nabucco di Verdi. Molto il pubblico presente tra cui molti sindaci del territorio. In rappresentanza dell’ASSGG erano presenti il presidente cav. Alessandro Mella e il Direttore Scientifico prof. Aldo A. Mola. Una presenza doverosa per rendere omaggio ad una figura nel cui solco operò Giovanni Giolitti. Costruttore dello Stato e prosecutore dell’opera cavouriana. 
Si sono tenute, gioved� 6 giugno, le celebrazioni per il 158� anniversario della scomparsa di Camillo Benso dei marchesi di Cavour. Celeberrimo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna e poi del Regno d�Italia nonch� promotore infaticabile e lungimirante del processo d�unificazione nazionale. Ha aperto l�incontro il presidente della Fondazione Cavour on. Nerio Nesi cui sono seguiti gli interventi istituzionali delle Autorit� presenti in sala. Successivamente ha preso la parola il giornalista dott. Aldo Cazzullo che ha rievocato i fasti del Piemonte e della sua storia recente. Al termine i ragazzi del Liceo Cavour, accompagnati da una magnifica orchestra composta da allievi della medesima scuola, hanno cantato l�Inno di Mameli ed il Va Pensiero dal Nabucco di Verdi. Molto il pubblico presente tra cui molti sindaci del territorio. In rappresentanza dell�ASSGG erano presenti il Direttore Scientifico prof. Aldo A. Mola ed il presidente cav. Alessandro Mella. Una presenza doverosa per rendere omaggio ad una figura nel cui solco oper� Giovanni Giolitti. Costruttore dello Stato e prosecutore dell�opera cavouriana.Si sono tenute, gioved� 6 giugno, le celebrazioni per il 158� anniversario della scomparsa di Camillo Benso dei marchesi di Cavour. Celeberrimo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna e poi del Regno d�Italia nonch� promotore infaticabile e lungimirante del processo d�unificazione nazionale. Ha aperto l�incontro il presidente della Fondazione Cavour on. Nerio Nesi cui sono seguiti gli interventi istituzionali delle Autorit� presenti in sala. Successivamente ha preso la parola il giornalista dott. Aldo Cazzullo che ha rievocato i fasti del Piemonte e della sua storia recente. Al termine i ragazzi del Liceo Cavour, accompagnati da una magnifica orchestra composta da allievi della medesima scuola, hanno cantato l�Inno di Mameli ed il Va Pensiero dal Nabucco di Verdi. Molto il pubblico presente tra cui molti sindaci del territorio. In rappresentanza dell�ASSGG erano presenti il Direttore Scientifico prof. Aldo A. Mola ed il presidente cav. Alessandro Mella. Una presenza doverosa per rendere omaggio ad una figura nel cui solco oper� Giovanni Giolitti. Costruttore dello Stato e prosecutore dell�opera cavouriana.Si sono tenute, gioved� 6 giugno, le celebrazioni per il 158� anniversario della scomparsa di Camillo Benso dei marchesi di Cavour. Celeberrimo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno di Sardegna e poi del Regno d�Italia nonch� promotore infaticabile e lungimirante del processo d�unificazione nazionale. Ha aperto l�incontro il presidente della Fondazione Cavour on. Nerio Nesi cui sono seguiti gli interventi istituzionali delle Autorit� presenti in sala. Successivamente ha preso la parola il giornalista dott. Aldo Cazzullo che ha rievocato i fasti del Piemonte e della sua storia recente. Al termine i ragazzi del Liceo Cavour, accompagnati da una magnifica orchestra composta da allievi della medesima scuola, hanno cantato l�Inno di Mameli ed il Va Pensiero dal Nabucco di Verdi. Molto il pubblico presente tra cui molti sindaci del territorio. In rappresentanza dell�ASSGG erano presenti il Direttore Scientifico prof. Aldo A. Mola ed il presidente cav. Alessandro Mella. Una presenza doverosa per rendere omaggio ad una figura nel cui solco oper� Giovanni Giolitti. Costruttore dello Stato e prosecutore dell�opera cavouriana.
IL DIARIO INEDITO DI LUIGI FEDERZONI ALLA FONDAZIONE “SPADOLINI - NUOVA ANTOLOGIA” (Firenze, 19 giugno 2019)
DUE  VOLTI DEL LIBERALISMO ITALIANO GIOLITTI E FEDERZONI

 
IL DIARIO INEDITO DI LUIGI FEDERZONI ALLA FONDAZIONE �SPADOLINI - NUOVA ANTOLOGIA� (Firenze, 19 giugno 2019)Il 19 luglio 2019 la Fondazione “Nuova Antologia” (Firenze, via di Pian dei Giullari 139“), presieduta dal prof. Cosimo Ceccuti, organizza la presentazione del Diario inedito (1943-1944) di Luigi Federzoni (ed. Angelo Pontecorboli, Firenze), da inizio Novecento capofila dei nazionalisti italiani, monarchico,  deputato dal 1913, interventista, volontario nella Grande guerra, decorato al Valor Militare, fautore della fusione tra nazionalisti e Partito nazionale fascista (febbraio 1923) dopo l'avvento del governo Mussolini (30 ottobre 1922) proprio per rafforzarvi la componente libera-nazionale contro quella repubblicana e potenzialmente sovversiva. Ministro delle Colonie, dell'Interno dopo l' “affare Matteotti” (1924-1926), nuovamente alle Colonie sino al 1929, Federzoni fu tra i promotori della Conciliazione tra il Regno e la Chiesa cattolica (11 febbraio 1929).  
Eletto alla presidenza del Senato poco dopo il suo ingresso alla Camera Alta, rivestì cariche istituzionali e culturali di prestigio (tra cui la presidenza della “Nuova Antologia”) ma venne emarginato dal potere politico. Non nascose la sua avversione alla guerra per la conquista dell'Etiopia, alle leggi razziali e ad altri colpi di mano del Duce ai danni della monarchia. Con Dino Grandi fu l'artefice dell'odg che il 25 luglio 1943 chiese al Re di assumere tutti i poteri statutari e mise fine al regime mussoliniano. Condannato a morte dal Tribunale di Verona (gennaio 1944), rifugiato nell'ambasciata portoghese presso la Santa Sede, dopo altre vicissitudini in  clandestinità riparò esule in Brasile e poi Portogallo (1946-1951), inseguito dalla condanna all'ergastolo comminatagli in aggiunta alla decadenza da senatore. Tornato in Italia approntò opere memorialistiche uscite postume.
Il Diario inedito, impeccabilmente curato dalla dott.ssa Erminia Ciccozzi dell'Archivio Centrale dello Stato (al quale l'originale venne donato) si vale di un'ampia prefazione del prof. Aldo G. Ricci, già sovrintendente dell'ACS, e di altri apparati, incluse  sue riproduzioni fotografiche. Alla pubblicazione, caldeggiata con superiore distacco critico da Guglielmo Adilardi e da Giancarlo Maiani, ha concorso l'Istituto intitolato al gran maestro del Grande Oriente d'Italia e presieduto da Paolo Giuntini, l'Associazione di studi sul Saluzzese, presieduta dall'avv. Attilio Mola, la Consulta dei Senatori del Regno e la Associazione di studi storici Giovanni Giolitti.
Lo statista piemontese, liberaldemocratico, autore di profonde riforme volte al progresso civile degli indigenti, apparentemente fu lontanissimo da Federzoni (e viceversa), Melius re perpensa essi risultano due volti dell'ampio ventaglio del liberalismo italiano da Cavour a Crispi, da Giolitti e Croce a Gentile.
 Il volume propone un panorama straordinario della distanza incolmabile tra senso dello Stato, proprio dei liberali, conservatori, e movimentismo: il dualismo remoto e attuale alla radica della crisi permanente dello Stato sorto dal Risorgimento e dall'unificazione nazionale.                                                             
Aldo A. Mola
 
TORINO: Mercoledì 12 giugno 2019, ore 16.30
Palazzo del Risorgimento, Sala Codici - Piazza Carlo Alberto 5

“DALLO STATUTO ALBERTINO ALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA”
Gruppo Croce Bianca Torino
















Relatori

Aldo A. Mola Professore, Storico Università Libera di Bruxelles
“Dal Re per grazia di Dio alla sovranità del popolo: quadri di Costituzioni”

Aldo G. Ricci Professore, Sovraintendente emerito Archivio Centrale dello Stato
“La Genesi della Costituzione nei rapporti tra i governi e l’Assemblea Costituente”

Tito Lucrezio Rizzo Professore, Avvocato già consigliere per la sicurezza, presidenza della Repubblica
“La Costituzione Italiana tra innovatività e continuità con lo Statuto Albertino”

Con l’adesione

dell’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti

Alessandro Cremonte Pastorello di Cornour
Presidente Fondatore del “Gruppo Croce Bianca”,
Associazione storico culturale piemontese
ha l’onore di invitare la S.V.
alla conferenza giubilare del Gruppo
per il suo XXV anno di fondazione

Per informazioni:
Gruppo Croce Bianca, Via Barbaroux 43, 10122 Torino, Tel. 0118174961


 
L’ASSOCIAZIONE GIOLITTI DI CAVOUR A VERBANIA PER LA GIORNATA CADORNA
Si è svolta, domenica 7 aprile 2019, la “Giornata Cadorna” a Verbania. Evento organizzato e voluto dal col. Carlo Cadorna con l’adesione del Comune di Verbania e di vari enti e associazioni tra cui l’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour. Alle ore 10 i partecipanti si sono radunati presso il Mausoleo, pregevole opera del Piacentini, dedicato a Luigi Cadorna per rendere omaggio alle spoglie del valoroso Comandante Supremo. Dopo un indirizzo di saluto del col. Cadorna, nipote del generale, e l’esecuzione del “Silenzio”, i presenti si sono spostati presso il Salone Nobile della vicina Villa Giulia. In questa prestigiosa sede sono stati presentati il volume di Carlo Cadorna “Caporetto: risponde Cadorna” (Editore BCS Media Grottaferrata) e “La guerra alla fronte italiana” (Bastogi Editore Roma) che fu scritto dallo stesso generale ed oggi è stato reso disponibile a storici e studiosi in un’importante ristampa curata dal prof. Aldo A. Mola. Dopo il saluto del ten. col. Eros Greco, in rappresentanza del Comando Militare Esercito Piemonte, e del signor sindaco di Verbania, dott.sa Silvia Marchionini, i due autori hanno illustrato attraverso le loro relazioni i temi ed i contenuti dei rispettivi libri. Numeroso il pubblico in sala tra cui diverse autorità civili e militari. Oltre al direttore scientifico prof. Mola, erano presenti in rappresentanza dell’ASSGG anche il presidente Alessandro Mella ed il presidente onorario avv. Giovanna Giolitti. Dopo le domande del pubblico è seguito un breve momento conviviale. Si ringrazia per le immagini Carmine Passalacqua.
Aldo Mola e Gianni Stefano Cuttica Carlo Cadorna Verbania

GIORNATA CADORNA - VERBANIA 7 APRILE 2019 GIORNATA CADORNA - VERBANIA 7 APRILE 2019

GIORNATA CADORNA - VERBANIA 7 APRILE 2019 GIORNATA CADORNA - VERBANIA 7 APRILE 2019

 
Giornata CadornaASSOCIAZIONE DI STUDI STORICI GIOVANNI GIOLITTI
GIORNATA CADORNA - “MEMORIE” DI LUIGI CADORNA


Ricordiamo che alle h.10 di domenica 7 aprile p.v. ha luogo a Pallanza (Verbania) la già segnalata “Giornata Cadorna”, per iniziativa del Colonnello Carlo Cadorna, nipote del Maresciallo, accolta dal Sindaco di Verbania.
Ringraziamo i Soci che hanno comunicato la loro presenza o la loro adesione alla iniziativa memoriale.  
Inforniamo che nell'Incontro di Pallanza verranno presentate le seguenti Opere:
Carlo Cadorna, Caporetto. Risponde Cadorna, Grottaferrata, BCSMedia, 2019, euro 36 (*);
Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana fino all'arresto sulla linea della Piave e del Grappa (24 maggio 1915-9 novembre 1917), BastogiLibri, 2019 (ristampa della  seconda edizione, 1923, con prefazione e appendice di documenti inediti), pp. CVIII+644, euro 35.
Il volume ha l'egida, tra altre, della Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti, del Comando Militare Esercito Piemonte,della Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella, della Associazione di Studi sul Saluzzese e della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo. del cui contributo si avvale. (**)
Richiamiamo l'attenzione sulla luminosa Figura di Luigi Cadorna, Senatore del Regno, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Comandante Supremo, Maresciallo d'Italia, storico insigne, e porgiamo i migliori saluti.

Torre San Giorgio -San Carlo Canavese, Equinozio di Primavera 2019


Il Direttore           Il Presidente          Il Presidente Onorario
Aldo A. Mola          Alessandro Mella                   Giovanna Giolitti
                                              

(*) via Cairoli 8, 00046
(**) L'editore pratica lo sconto del 20% sul prezzo di copertina ai Colleghi che volessero ordinarne copie (e.mail: BastogiLibri@alice.it, via Giacomo Caneva 19, 00142, Roma) 
Dvd Giovanni Giolitti - Aldo MolaIL DVD “GIOVANNI GIOLITTI, LO STATISTA DELLA NUOVA ITALIA (1842-1928)”
INCONTRO ALLA  SCUOLA MEDIA DI CAVOUR IL 1° APRILE

 
Lunedì 1° aprile 2019, dalle ore nove alle dodici e trenta, l’avvocato Giovanna Giolitti, pronipote dello Statista Giovanni Giolitti, incontrerà i ragazzi della Scuola Secondaria di I Grado di Cavour. L’Istituto è intitolato al Politico che, dopo decenni di impegno nell’amministrazione del nuovo stato italiano, dominò la vita pubblica dal 1882 al 1921, presiedendo ben cinque governi.
Nel corso dell’incontro con le classi seconde e terze, promosso dall’UNITRE CAVOUR nell’ambito dei progetti  “Generazioninsieme”, viene proiettato il DVD  “Giovanni Giolitti, lo Statista della Nuova Italia, 1842-1928) curato dallo storico Aldo Alessandro Mola con l'egida del Consiglio Regionale del Piemonte: un panorama dei “luoghi giolittiani” da Mondovì, Dronero e Cuneo fino a Cavour dove l’uomo politico visse, nella casa materna di via Plochiù e in quella ai piedi della Rocca. Dal 1928 Giolitti è sepolto nel cimitero di  Cavour, accanto alla moglie, Rosa Sobrero, “Collaressa della Santissima Annunziata”, equivalente a “Cugina del Re”.
Con l’occasione viene anche presentata l’Associazione di Studi Storici   “ G: Giolitti ”, con sede in Cavour, di cui Giovanna Giolitti è presidente onoraria. Sarà accompagnata dal presidente, Alessandro Mella, saggista e ricercatore, e  dal  direttore scientifico,  Aldo Mola.
 Il coordinatore UNITRE del Piemonte, Ing. Gianfranco Billotti , e il presidente UNITRE CAVOUR , Erio Vaira assisteranno con un nutrito numero di iscritti all’associazione. Nell'occasione incontreranno la dirigente scolastica, dott.ssa Leda Zocchi, che ha accolto con favore l'iniziativa.
 
A PALAZZO LASCARIS LA MOSTRA “NEL SOLCO DI CAMILLO CAVOUR”

Nel pomeriggio del 15 marzo è stata inaugurata, presso il Palazzo Lascaris a Torino, la mostra “Nel solco di Camillo Cavour”. L’esposizione dei dipinti e ritratti è stata possibile grazie all’efficace sinergia creatasi tra la Fondazione Cavour rappresentata dal suo presidente Nerio Nesi ed il Consiglio Regionale del Piemonte rappresentato dal suo presidente Nino Boeti. Ai loro interventi è seguita la relazione del prof. Pierangelo Gentile. Molti gli ospiti in sala e l’Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour è stata rappresentata dal presidente Alessandro Mella e dall’iscritta dott.sa Karen Giacobino. Giovani Giolitti fu il continuatore di quel percorso che, partendo proprio da Cavour e fino alla figura di Luigi Einaudi, permise ai tre grandi statisti di costruire lo stato e le sue istituzioni dopo il Risorgimento. Foto di Piero Chiariglione che ringraziamo.
 
 
ALESSANDRIA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU ROSALIE MONTMASSON "L'ANGELO DEI MILLE"
Alessandria, sabato 9 marzo 2019, il Centro Studi Urbano Rattazzi, con il patrocinio della ASSGG, ha organizzato la presentazione del volume "L'Angelo dei Mille - La vera storia Rosalie Montmasson". Sono intervenuti, moderati dall'Avv. Marco Mensi, Presidente del Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi, il Dott. Marco Ferrari, a cui è spettata la presentazione del volume, il Prof. Aldo A. Mola che ha parlato del ruolo della Massoneria nella spedizione dei Mille. Tra il nutrito pubblico era presente anche il Presidente della Commissione Cultura del Comune di Alessandria, il consigliere comunale di maggioranza Carmine Passalacqua.

ALESSANDRIA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU ROSALIE MONTMASSON
Nelle foto, la presentazione del libro.
 
CORDA FRATRES AI MARTEDÌ LETTERARI DEL CASINO' DI SANREMO: INTERVENTO DI ALDO A. MOLA

LA SCOMPARSA DELL'AMB. CAMILLO ZUCCOLI
LA SCOMPARSA DELL'AMB. CAMILLO ZUCCOLI
3 febbraio 2019 - L'Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti di Cavour esprime profondo cordoglio per la morte del proprio carissimo Socio, S.E. Camillo Zuccoli, Ambasciatore del Sovrano Ordine di Malta in Bulgaria, componente della Consulta dei Senatori del Regno, studioso insigne, fiduciario di S.M. Simeone II Re di Bulgaria.
L'Associazione invia alla famiglia il più sentito e affettuoso abbraccio in questo momento di dolore.
Il Direttivo ASSGG
 














Nelle foto S.E. l'Ambasciatore Camillo Zuccoli, con la moglie Ursula, rende omaggio, a Vicoforte, alle Tombe dei sovrani Vittorio Emanuele III ed Elena di Savoia il 28 dicembre 2017.
L'Ambasciatore Camillo Zuccoli con la moglie Ursula, rendono omaggio alle tombe dei Re d'Italia a Vicoforte.
      
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